Gli Stati che decideranno le elezioni Usa: l'Arizona

L’Arizona è da oltre settant’anni una roccaforte del Partito Repubblicano: dal 1948 in poi, solo due candidati presidenti democratici vi hanno vinto le elezioni, Bill Clinton nel 1996 e Joe Biden nel 2020. Quest’ultimo vinse con uno scarto dello 0,3%, poco più di 10 mila voti, uno dei margini più risicati della storia recente. Anche quest’anno nello Stato del sud-ovest la gara tra Harris e Trump è apertissima, con i due candidati che durante l’estate si sono ripetutamente sorpassati a vicenda nei sondaggi. Ma cosa ha reso l’Arizona, una volta solidamente in mano ai repubblicani, uno Stato così contendibile? Perché non è più una roccaforte del Gop Esistono diverse motivazioni. Una delle più significative, come in Georgia, è la drastica crescita della popolazione negli ultimi anni, dovuta principalmente a movimenti migratori interni ed esterni. Decine di migliaia di nuovi immigrati e cittadini americani provenienti da Stati tradizionalmente progressisti, come la vicina California, si sono trasferiti in Arizona negli ultimi anni, attirati da un costo della vita inferiore e opportunità economiche. Grazie a un quadro normativo favorevole alle imprese e un sistema universitario di eccellenza, molte aziende hanno infatti scelto l’Arizona per aprire nuove sedi e stabilimenti. L’aumento dell’immigrazione ha reso la popolazione sempre più variegata, tanto che oggi i cittadini di origine ispanica - che tradizionalmente vota in maggioranza per i democratici, anche se si tratta di un assunto messo sempre più in discussione - rappresentano quasi un terzo dell’elettorato. Ma ancora più cruciali sono stati i cambiamenti demografici nella contea di Maricopa, che include gran parte del territorio su cui si trova Phoenix - la città più popolosa dello Stato e la quinta negli Stati Uniti - e dove vive il 60% dei poco più di 7 milioni di abitanti dell’Arizona. Per questo motivo, Maricopa è la contea che quasi sempre determina l’esito delle elezioni in Arizona: nel 2016 Clinton vi perse per 3 punti percentuali, mentre quattro anni dopo Biden vinse per 2 punti. Negli ultimi anni la sua popolazione è aumentata soprattutto nelle zone suburbane popolate dalla classe medio-alta, composta da elettori mediamente più benestanti e istruiti del resto della popolazione, che tendenzialmente votano per il Partito Democratico. Maricopa, la contea decisiva Il fatto che la contea di Maricopa rappresenti una così determinante porzione dell'elettorato rende l’Arizona uno degli Stati con la più alta percentuale di cittadini che vive in zone urbane, una caratteristica che negli ultimi anni ha sempre più favorito i democratici fino a portare Biden alla vittoria nel 2020. Proprio per via del suo carattere urbano e suburbano, l’elettorato dell’Arizona è considerato più moderato rispetto al resto del Paese e secondo alcuni analisti l’arrivo di una figura divisiva come Trump nel Partito Repubblicano avrebbe causato una perdita di consensi per quest’ultimo. A dimostrazione di ciò, ci sono anche le vittorie elettorali di due senatori democratici moderati, Kyrsten Sinema nel 2018 e Mark Kelly nel 2020. Quest’ultimo andò a sostituire il defunto John McCain, candidato alle presidenziali contro Obama nel 2008 e originario dell’Arizona, anche lui considerato un moderato. Quest’anno, come suggeriscono i sondaggi, la partita è di nuovo apertissima: la tendenza dei Latinos a non votare più in maggioranza così schiacciante per i democratici e la salienza di temi su cui Harris è in difficoltà, come l’economia e l’immigrazione, sono solo alcuni dei motivi per cui i repubblicani rimangono competitivi. Sicuramente, l’Arizona è uno degli Stati di cui scopriremo il destino elettorale solo dopo il 5 novembre. Su Sky tg24 Insider gli approfondimenti sugli altri Swing States: Pennsylvania Michigan Wisconsin Georgia North Carolina Nebraska e Maine