Elezioni Usa 2024, da Forgiato Blow a Kodak Black: i rapper MAGA che votano Trump

We voting Donald Trump baby - America needs Saving . Le prime barre non si scordano mai. E fanno capire chi voterà il 5 novembre. La canzone si intitola Trump Trump Baby, testo è di Forgiato Blow, pioniere del MAGA rap e, sempre autoproclamato, sindaco di MAGAville. Nato e cresciuto in Florida, il quarantenne Kurt Jantz inizia a rappare con gli amici, prima di iniziare la sua vera carriera nel 2013. Dopo poco inizia a scrivere i primi testi pro-Trump: è il 2016, Donald Trump non è ancora presidente, ma Forgiato pubblica “Silver Spoon” e, nel video della canzone, indossa un cappello rosso con la scritta MAGA. La svolta Trumpiana di Forgiato Blow Nel 2020, però, la vera svolta: il rapper della Florida si butta definitivamente nella musica politica, dà il suo pieno sostegno al Tycoon e da lì è un fiume in piena. Tanto che, dopo l’attentato di Butler a luglio, Forgiato/Kurt pubblica il testo “Teflon Trump”, in cui si rivolge anche a Barack Obama dicendo, letteralmente, “Non ci crediamo Barack, probabilmente hai contribuito a pagare l’omicidio” . Bianco, tatuaggio con il volto di Trump sulla coscia destra, anello da 40mila dollari al dito con la scritta MAGA, Forgiato Blow trova il successo grazie a The Donald, di cui si definisce il nipote sui social media. I suoi brani sono ascoltati da migliaia e migliaia di persone su Youtube, nonostante le innumerevoli volte in cui ha dovuto ricaricarli perché bloccato dalla piattaforma. Da Forgiato a Kodak Black e il brano "ONBOARD47RD" Forgiato Blow fa delle collaborazioni con nomi piuttosto rilevanti dell’ambiente: tra questi spiccano Rick Ross, French Montana e Kodak Black, fervido sostenitore di Donald Trump. Convinto o dettato dalle circostanze, non è molto chiaro. Ma Kodak per Trump è una realtà, che si ascolta soprattutto in un brano molto recente, ONBOARD47RD, pubblicato il 16 agosto 2024. La musica inizia, si sente la voce di The Donald: il candidato alla presidenza repubblicana sta parlando in un comizio, poi partono le barre del rapper di Pompano Beach. Un testo che suona di endorsement, ma forse non troppo spontaneo: in molti si chiedono, infatti, se il Tycoon abbia in qualche modo finanziato stesura e pubblicazione della canzone per poter guadagnare qualche voto tra i fan del rapper. Il testo parla chiaro: When Trump called I was on tour, una piccola chiamata alle armi di The Donald per Kodak, che nel 2021 riceve una grazia molto importante proprio dall’allora presidente. Nel 2021 Trump commuta una pena a Kodak: da quel momento il rapper non ha mai smesso si sostenere il Tycoon Bikk K Kapri, nome all’anagrafe di Kodak, è infatti accusato di aver falsificato dei documenti per l’acquisto di un’arma da fuoco e deve scontare due anni di carcere. Nell’ultimo giorno alla Casa Bianca, Trump lo grazia, o meglio gli commuta la pena: Kodak è libero. Come viene giustificata questa scelta? “Kodak Black è un bravissimo artista e leader. Ha sostenuto iniziative benefiche, come dare risorse educative a studenti e famiglie di ufficiali di polizia morti sul lavoro e di persone svantaggiate. Ha acquistato quaderni per bambini, fornito finanziamenti e materiali agli asili nido, cibo a persone in difficoltà e ogni anno aiuta i bambini svantaggiati durante il Natale. E mentre si trovava in carcere ha donato 50.000$ alle imprese colpite dal Covid nella sua città natale in Florida” dice Donald Trump. Il sostegno di Lil Wayne Non solo Kodak, però: nel 2021, tra le 143 persone che l’allora Commander in Chief grazia , c’è anche Lil Wayne, che l’anno precedente si era dichiarato colpevole di possesso illegale di armi da fuoco. Da lì in poi, il sostegno è costante e continuo: di Wayne e Trump ci sono foto alla Casa Bianca, durante la presidenza, ma anche a comizi pubblici. Come del resto di Trump e Lil Pump, rapper di Miami classe 2000 . Sheff G e Sleepy Hallow, from Brooklyn with love Un sostegno di lunga data, da cui lo stesso The Donald spera di trarre vantaggio. Anche da quello di Sheff G e Sleepy Hallow, rapper di Brooklyn che oggi fanno drill rap, che altro non è che un sottogenere dell’hip hop, molto criticato perché inneggia alla violenza e all’uso delle armi. Due figure che, negli ultimi anni, hanno avuto più di qualche guaio con la giustizia , ma che comunque continuano a pubblicare brani e a dare il loro sostegno politico a Trump. Che, per ringraziare Sheff G, in un comizio a Brooklyn l’ha invitato sul palco, chiamandolo Brother, fratello. Sperando che, alle urne, bro Sheff non cambi idea.