I leader mondiali affrontano la sfida del fentanyl: Italia in prima linea

I leader della Terra affrontano la sfida del fentanyl e l’Italia è in prima linea nella coalizione a guida Usa per stroncarne il traffico. A New York, ai margini dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Giorgia Meloni prenderà parte assieme al presidente americano Joe Biden alla conferenza della Global Coalition against the Threat of Synthetic Drugs, l’iniziativa promossa dagli Stati Uniti per coordinare gli sforzi in materia. La sfida del traffico di fentanyl rappresenta un’emergenza sanitaria di ampia portata per gli Usa, in cui l’overdose da oppiacei ha ucciso oltre un milione di persone da inizio secolo. il Fentanyl, 100 volte più potente della morfina, è stato responsabile di 75mila morti per overdose nel solo 2023 e il suo ingresso negli Usa avviene attraverso traffici illeciti che coinvolgono gruppi malavitosi perlopiù cinesi, cartelli della droga messicani e narcotrafficanti. Un’emergenza che coinvolge la sicurezza nazionale e impone un coordinamento internazionale. tra i Paesi maggiormente attivi al fianco di Washington c’è l’Italia, che partecipa attivamente agli sforzi internazionali e si è dotata anche di un piano contro le droghe sintetiche. A marzo a palazzo Chigi è stato presentato il Piano nazionale di prevenzione contro l’uso improprio di Fentanyl e di altri oppioidi sintetici. A coordinarlo il sottosegretario di Stato Alfredo Mantovano. Il piano sottolinea che per il governo italiano la questione è securitaria prima ancora che sanitaria: si vuole contrastare la circolazione del fentanyl tramite operazioni di prevenzione e controllo delle sostanze sospette nei luoghi a rischio, comprese le dogane. Inoltre, il piano mira a rendere le autorità italiane partecipi delle operazioni internazionali di enti come la Drug Enforcement Agency americana nel contrastare le reti criminali che si arricchiscono con la nuova frontiera del narcotraffico. Dalle autorità sanitarie all’intelligence, chi monitora il rischio Alle autorità sanitarie è dato mandato di “potenziare le misure di protezione nella produzione, nel trasferimento e nella custodia dei preparati farmaceutici a base di fentanyl e suoi derivati”, alle agenzie dello Stato quello di raccogliere informazioni strategiche per prevenire le operazioni illegali. Le forze di Polizia sono chiamate a rafforzare i controlli congiunti e lo scambio di informazioni sul traffico di fentanyl in collaborazione con gli omologhi apparati di altri Paesi. Italia e Usa, in particolare, collaborano da tempo: nel novembre 2023 un’indagine congiunta italo-americana ha portato allo smantellamento di una rete di trafficanti di fentanyl che si appoggiava su contatti cinesi. Di notevole rilevanza, inoltre, il coinvolgimento delle agenzie d’intelligence al fine di monitorare le forme di minaccia “ibrida” correlate al traffico di fentanyl, e a loro volta coordinate da Mantovano, nel ruolo di autorità delegata per la sicurezza della Repubblica. Gli apparati di sicurezza dello Stato sono chiamati a monitorare il dark web per ricercare eventuali mercati illegali di fentanyl e demolire le reti con cui la criminalità organizzata potrebbe cercare di iintrodurre l’oppioide sintetico in Italia. Le analisi dell'intelligence e delle forze di polizia su casi di sequestro avvenuti a Perugia, Piacenza e Gioia Tauro hanno confermato il rischio. La sfida al contenimento del fentanyl In Europa e in Italia, ad oggi, la situazione è a livello di pre-allarme. A fronte di 75mila morti all’anno per overdose di fentanyl negli Usa, i decessi in Europa superano di poco il centinaio di unità, ma un monitoraggio del trend di consumo di questa droga, estremamente più potente e letale dell’eroina, appare necessario per evitarne la diffusione. A maggior ragione considerato il fatto che il ritorno al potere dei Talebani in Afghanistan ha contribuito a stravolgere il mercato mondiale dell’eroina, prodotta principalmente con l’oppio coltivato nel Paese centroasiatico, spostando sugli oppiacei sintetici come il fentanyl il consumo. Gli effetti a tutto campo di questo cambiamento nel mercato mondiale delle droghe sono ancora tutti da valutare. E la conferenza della Global Coalition promossa da Biden ai margini dell’Assemblea Generale dell’Onu invita i Paesi alleati a unire gli sforzi contro una minaccia comune alla salute pubblica e alla sicurezza.