Tra quote rosa e Millennial, la nuova Commissione von der Leyen

Dopo lunghi negoziati con i leader europei, martedì scorso Ursula Von Der Leyen ha svelato i membri del suo nuovo team di governo, che previa approvazione del Parlamento europeo entrerà ufficialmente in carica il primo dicembre. La nuova Commissione europea sarà composta da 11 commissari donne su 27, il 41%. Un dato leggermente inferiore rispetto all’inizio del mandato precedente, quando le donne erano 12. Ma una quota raggiunta a fatica: Von der Leyen aveva chiesto ai leader degli Stati membri - che hanno diritto a un commissario a testa - di indicare due nomi, un uomo e una donna: una richiesta rispettata solo dalla Bulgaria. Inoltre, inizialmente, solo sei Paesi avevano portato avanti il nome di una donna. Secondo Politico, per arrivare a un equilibrio di genere soddisfacente, la Presidente avrebbe dunque proposto ad alcuni tra gli Stati meno popolosi di sostituire il nome maschile proposto con uno femminile, in cambio dell’assegnazione di un commissario più influente. Se il Parlamento dovesse approvare tutti i membri della nuova Commissione proposta da Von der Leyen, si tratterebbe di una quota femminile - come abbiamo visto - in leggero calo rispetto al 2019. Ma è comunque un dato superiore alla media delle Commissioni europee in carica negli ultimi 20 anni, che fino al 2019 non avevano mai superato quota 35% di donne. Nei primi anni 2000, era donna meno di un commissario su tre. Una Commissione più giovane L’età media dei nuovi commissari è di 52 anni, di quattro inferiore a quella dell’esecutivo precedente. La stragrande maggioranza dei commissari, 21 su 27 , è nata tra il 1965 e il 1980 e ha quindi un’età compresa tra i 44 e i 59 anni. Solo tre commissari appartengono alla generazione dei baby boomer, i nati tra il 1946 e il 1964 che oggi hanno un’età compresa tra 60 e 78 anni. Ma nessuna delle proposte di Von der Leyen ha un’età superiore a 67 anni: i due più anziani, a pari merito, sono il lituano Andrius Kubilius e la croata Dubravka Šuica . Nella nuova Commissione ci saranno anche tre Millennial, la generazione dei nati tra il 1981 e il 1996 che oggi ha un’età compresa tra 28 e 42 anni. Sono il lussemburghese Christophe Hansen , 42 anni, Stéphane Séjourné , 39 anni, e il più giovane di tutti, il maltese Glenn Micallef , 35 anni. Dominio PPE Per quanto riguarda l’affiliazione partitica dei commissari, le proposte di Von der Leyen rispecchiano l’esito delle elezioni europee di giugno. Il PPE rafforza la sua maggioranza relativa, passando da 9 a 13 commissari, mentre i socialisti del PSE e i liberali di Renew Europe, in calo alle scorse elezioni, passano rispettivamente da 9 a 5 e da 6 a 4. I Verdi perdono l’unico commissario che era stato loro assegnato nel 2019 e non avranno alcun rappresentante nel nuovo esecutivo. Come nel 2019, la destra di ECR avrà di nuovo un commissario europeo: sarà l’italiano Raffaele Fitto di Fratelli d’Italia, proposto come vicepresidente e commissario alla coesione e alle riforme. Quattro commissari saranno indipendenti, ma uno di loro, Olivér Várhelyi è molto vicino a Fidesz, il partito del primo ministro ungherese Viktor Orbán affiliato al gruppo di estrema destra Patrioti per l'Europa. Se approvata, la nuova Commissione comprenderà sei membri che in passato avevano già fatto parte dell’esecutivo: cinque di loro puntano a un secondo mandato consecutivo. Lo slovacco Maroš Šefčovič del PSE, proposto come commissario al commercio, tornerebbe per un quinto mandato record.