Gavin Newsom, il governatore della California che "studia" da Presidente

Make California Great Again. No, non è un nuovo spot elettorale in vista delle elezioni di novembre. Ma è quello che si mormora nelle stanze della politica di Washington, D.C. a gennaio 2021, quando Joe Biden giura da quarantaseiesimo Presidente degli Stati Uniti d’America. La scelta di Kamala Harris come VP e il ruolo fondamentale di Nancy Pelosi, figure chiave nel primo mandato Biden, fanno pensare che il Golden State può avere uno spazio decisivo nella politica del nuovo Commander in Chief, tanto da poter essere quasi un think tank dell’amministrazione dem. Incubatore di innovazione, laboratorio di democrazia, terra di grandi idee: da tempo, e ben prima di essere eletto presidente, Biden osserva con attenzione al Golden State. Quasi quattro anni dopo, lo stesso stato è al centro della scena. E non solo perché Kamala Harris, californiana doc, potrebbe diventare la prima presidente donna della storia americana, ma anche per Gavin Newsom, governatore dello stato che in molti vedono come prossimo alla Casa Bianca. Ambizioni federali? In molti pensavano che Newsom si sarebbe candidato ben prima che Joe Biden annunciasse di voler correre per un secondo mandato. In tantissimi speravano avrebbe fatto un passo in avanti quando lo stesso Biden ha scelto di ritirarsi. Così, però, non è stato. E anche alla Convention dem di Chicago il suo ruolo è stato piuttosto marginale. Forse questo non è il suo momento, e probabilmente lo sa anche lui. Tanto da continuare nella sua attività di Governatore della California, iniziata nel 2019 e proseguita con successo, nonostante alti e bassi. Un percorso che terminerà il 4 gennaio 2027, un anno prima dell’arrivo delle Olimpiadi a Los Angeles. Gavin Newsom, però, è l’uomo del futuro dei Dem. Lui lo sa, e benissimo. Ed è per questo che, in una fase così importante per il Partito, ha scelto di proseguire il suo mandato e mettere da parte, temporaneamente, le sue ambizioni federali. Chi è Non lo ammetterà mai, ma Newsom sta studiando da Presidente dal 2003, quando viene eletto sindaco di San Francisco, città dove nasce il 10 ottobre 1967. Un percorso politico che prosegue nel ruolo di vicegovernatore dello stato, dal 2011 al 2019: impara molto dal Governatore Jerry Brown, e poi sceglie di fare il grande passo: si candida e vince. Il 7 gennaio 2019 giura da 40mo Governatore della California e, a settembre 2021, è al centro di una Recall election: i californiani tornano a votare per confermarlo o meno. Perché? Secondo il Partito repubblicano dello stato non ha gestito bene l’emergenza Coronavirus. Newsom vince, e prosegue il suo mandato. Lui sa bene che gli anni che lo separano alla fine del suo percorso da primo cittadino del Golden State possono forgiare il suo futuro politico. E, proprio per questo, si sta concentrando sulla Contea di Los Angeles, che ha circa il 25% della popolazione dell’intero stato. E soprattutto ha un obiettivo molto chiaro per i prossimi tre anni: risolvere l’emergenza dei senzatetto proprio nella City of Angeles, che negli ultimi anni ha raggiunto numeri difficili da gestire. Soprattutto perché LA è la città che ospiterà le Olimpiadi nel 2028, e un problema di questo tipo deve essere risolto ora. Tre anni alla fine del mandato Newsom, e al centro lo stesso governatore ha messo proprio Los Angeles, in tutto. I Giochi Olimpici a Los Angeles del 2028 Con un budget di 297.7 miliardi di dollari a disposizione, punta ad attivare un piano ad hoc, creare diecimila posti letto e espandere i servizi per curare la salute mentale, strettamente legata alla tossicodipendenza. Un piano che si basa su un programma noto come Care Court, approvato l’anno scorso per costringere i tossicodipendenti e i malati mentali senza fissa dimora della California a sottoporsi a un trattamento ordinato dal tribunale, lanciato nella contea di Los Angeles il 1° dicembre scorso. Gavin Newsom sa che una California perfettamente funzionante è sinonimo di America in buona salute, ma soprattutto di un futuro politico per lui. E lui, che si definisce un cattolico ribelle irlandese che cerca di incarnare il fascino di Kennedy , ne è perfettamente a conoscenza. Sposato con la documentarista Jennifer Siebel, quattro figli, ha avuto anche un matrimonio di cinque anni con Kimberly Guilfoyle, ex procuratrice di San Francisco e commentatrice per alcune tv americane, attualmente compagna di Donald Trump Jr., dal 2001 al 2006. Un’unione che li ha fatti posare per la copertina di Harper's Bazaar con il titolo “I nuovi Kennedy”. Ora, però, la storia è un’altra. Eyez on the prize, dicono negli Stati Uniti. Sguardo all’obiettivo finale: Casa Bianca, ma non oggi o domani. Lui sa tutto, e non a caso ha fatto un passo indietro, solo per il momento. E osserva con attenzione il futuro di Kamala Harris, che conosce da anni e con cui ha condiviso tempo e battaglie politche, proprio in California. Quello stato che punta a rendere Great, again. Oggi, e anche nel futuro.

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