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Troppe auto e parcheggi irregolari, è polemica a Milano

Lombardia
©IPA/Fotogramma

Le macchine in sosta nel capoluogo lombardo occuperebbero quasi 5 milioni di metri quadri (4.9), ossia 12 volte il Parco Sempione. Gli attivisti di “Sai che puoi?” hanno così deciso di rivolgersi direttamente al sindaco Giuseppe Sala e alla giunta

 

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Milano conta 297mila posti auto in strada contro i 111.497 di Barcellona e i 125mila di Parigi: significa più del triplo ogni 100 abitanti. È il quadro che emerge dai dati condivisi dagli attivisti ambientali della campagna “Sai che puoi?” che fanno notare anche le differenze sui pass sosta. A Milano sono 400.000 e sono gratuiti (per i residenti), a Barcellona sono 56.000 e costano 52 euro, a Parigi 105.191 per 45 euro annui. A questi vanno aggiunti i posti auto irregolari, stimati in circa 100.000. Risultato? Le auto in sosta a Milano occuperebbero quasi 5 milioni di metri quadri (4.9), ossia 12 volte il Parco Sempione. Tanti, troppi, così da spingere il comitato che dice di guardare a Parigi e Barcellona quali "esempi di politiche coraggiose per uno spazio pubblico giusto, inclusivo, democratico", a rivolgersi direttamente al sindaco Giuseppe Sala e alla giunta con richieste ben precise.  

Il tema divide i cittadini

"I dati dimostrano che a una maggiore disponibilità e gratuità di parcheggi corrisponde un maggior uso dell'auto", spiegano gli attivisti, chiedendo di intervenire sul Piano generale del Traffico Urbano. Innanzitutto, occorre "eliminare tutta la sosta illegale, stimata in 80-100.000 posti tollerati". Poi, "ridurre l'offerta di sosta in strada di 20.000 posti all'anno, partendo dalle aree con maggior densità di trasporto pubblico". Infine, "dare valore allo spazio pubblico introducendo un sistema di tariffe annuali per il pass auto residenti". Ma il tema divide i cittadini. "A Milano trovare box e parcheggi senza vendere un rene è praticamente impossibile – è il commento di un utente sui social. Nei mesi scorsi aveva fatto discutere l'ipotesi al vaglio di Palazzo Marino di rendere a pagamento il pass sosta anche per i residenti, così come peraltro in uso in altre città italiane ed europee.

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