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Milano, studenti in corteo contro governo e alternanza scuola-lavoro

Lombardia
©Ansa

I giovani si sono dati appuntamento in Largo Cairoli, di fronte al Castello Sforzesco. Lungo il percorso hanno osservato un minuto di silenzio per ricordare gli studenti rimasti uccisi durante le ore di alternanza 

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Si sono dati appuntamento quest'oggi in Largo Cairoli, di fronte al Castello Sforzesco, gli studenti di Milano per protestare contro l'alternanza scuola-lavoro e il nuovo governo (VERSO IL NUOVO GOVERNO, SEGUI GLI AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE). Già dalla mattinata di ieri erano comparsi striscioni all'ingresso di diversi istituti milanesi tra cui Agnesi, Tenca, Tito Livio e Varalli, in vista della mobilitazione convocata dalla Rete Studenti Milano sotto lo slogan 'Non è un paese per giovani'.

Gli studenti in corteo quest'oggi a Milano - ©Ansa

La manifestazione

Gli studenti sono scesi in piazza per "dire no al governo neofascista di Fratelli d'Italia e di Giorgia Meloni, per dire no alle istituzioni politiche che non pensano agli studenti, e per dire no all'alternanza scuola-lavoro". Arrivati in piazza Duomo, i giovani hanno bruciato le foto della leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni e del premier Mario Draghi. Tra i cori intonati dai ragazzi c'era: “Chi non salta la Meloni “'. Sui volantini del corteo erano riportate le ragioni della mobilitazione: "Fascisti al governo; morti e sfruttamento in alternanza; repressione e carovita. Non stare a guardare: ribelliamoci!". In altri manifesti, sotto la scritta 'colpirne uno, colpirli tutti', sono ritratti i volti di varie personalità tra cui Matteo Salvini, Enrico Letta e il sindaco Giuseppe Sala.

Il corteo degli studenti in piazza Duomo a Milano - ©Ansa

Minuto di silenzio per studenti morti durante l’alternanza

Lungo il percorso, terminato in Piazza Fontana, i ragazzi in corteo si sono seduti a terra e hanno osservato un minuto di silenzio per ricordare gli studenti rimasti uccisi durante le ore di alternanza, tra cui Giuseppe Lenoci, Lorenzo Parelli, e Giuliano De Seta, l'ultimo morto in provincia di Venezia. Sulle felpe di molti si legge: 'Abbiamo iniziato per non fermarci'.