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Coronavirus, Gallera: “Il Duomo di Milano riapre ai turisti”

Lombardia

“È una chiesa particolare, viene riaperta gestendo gli ingressi”, ha spiegato l'assessore al Welfare. Secondo i dati forniti dal capo della protezione civile, Angelo Borrelli, sono 40 le guarigioni registrate in Lombardia, mentre i casi positivi ai test sono 650

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"Ho appena parlato con la Veneranda Fabbrica del Duomo che mi ha comunicato la volontà di riaprire ai turisti in maniera contingentata. Il Duomo è una chiesa particolare, viene riaperta gestendo gli ingressi, con i turisti che possono entrare in pochi alla volta, con ingressi scaglionati, con le biglietterie solo online", ha detto l'assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera, durante la conferenza sull'emergenza coronavirus che si è svolta oggi in Regione Lombardia.
La Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano si sta dunque organizzando per la riapertura ai turisti con le nuove regole per evitare affollamento contingentando gli ingressi. La stima è che la cattedrale - ora chiusa ai visitatori e aperta solo nell'area preghiera dove comunque non si svolgono le messe - possa aprire lunedì prossimo, 2 marzo.

Gallera: “Per ora nessuna nuova zona rossa”

"Stiamo guardando con attenzione alla zona di Alzano Lombardo – ha poi aggiunto l'assessore – ma al momento non c'è nessuna ipotesi di introdurre nuove zone rosse". In questa fase di emergenza da coronavirus "i posti liberi in terapia intensiva sono circa 100, assolutamente sufficienti e ne stiamo approntando altri", ha poi affermato Gallera, che ha rassicurato sulla situazione dell'ospedale di Cremona dal quale nella notte sono stati trasferiti pazienti di terapia intensiva al Niguara e al Sacco. "All'ospedale di Cremona - ha sottolineato l'assessore - sono ricoverati circa 60 pazienti con coronavirus", mentre in tutta la regione sono 216 i pazienti ospedalizzati, 28 in terapia intensiva.

"A Milano pochi casi, non focolaio"

"A Milano oggi non c'è il tema di un piccolo focolaio o una realtà in espansione per numero di casi. Non c'è una peculiarità milanese". Lo ha spiegato l'assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera in conferenza stampa. "Il quadro della città di Milano rientra come le altre province, tolte Lodi, Cremona, in parte Pavia, che rientrano nello stesso focolaio, e Alzano. Per il resto abbiamo pochi casi, non una molteplicità di casi connessi tra loro", ha aggiunto Gallera. 

Fontana: “Acquistati 4 milioni di mascherine”

"Vi do una buona notizia, noi di Regione Lombardia siamo riusciti ad acquistare 4 milioni di mascherine che distribuiremo immediatamente ai nostri medici e agli infermieri", ha invece riferito il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana. "Questo problema è stato risolto, è stato risolto in casa ma va bene così", ha aggiunto. "Non sono presente ma avrei dovuto mettere la mascherina e non avrei voluto creare problemi e delle preoccupazioni in tutti quelli che sono lì presenti. Ho letto e ascoltato che l'uso della mascherina è il problema più grave del nostro paese e non voglio farvi partecipi di questa grave preoccupazione", ha proseguito Fontana, intervenuto in videocollegamento con la conferenza stampa in corso in Regione. "Ho continuato a lavorare, vi presentiamo sicuramente delle buone iniziative per iniziare a dare una mano, a venire incontro all'economia che purtroppo sta soffrendo", ha poi concluso il presidente di Regione Lombardia.

Quaranta le guarigioni registrate in Lombardia

"Tutto è nella norma, non c'è nessuna criticità nella zona rossa. Ringrazio la popolazione che ordinatamente sta rispettando le indicazioni delle autorità in quelle zone, ringrazio le strutture e i volontari, assistono chi ha bisogno facendo anche la spesa, gestiscono il montaggio delle tende all'esterno degli ospedali per le attività del pretriage", ha invece detto il capo della protezione civile Angelo Borrelli facendo il punto sull'emergenza coronavirus e riferendo della guarigione di altre tre persone in Lombardia, portando il totale regionale a 40. Secondo i dati forniti sono saliti a 650 i positivi al Coronavirus e si sono registrati altri tre decessi in Lombardia, tutti di ultraottantenni.