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Como, sequestrano e abusano di quattro minorenni: arrestati 5 ragazzi

Lombardia
Foto di Archivio (Agenzia Fotogramma)

Si tratta di tre maggiorenni e due minorenni, accusati di concorso in violenza sessuale di gruppo, sequestro di persona, lesioni personali e produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti

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I carabinieri di Como hanno eseguito cinque provvedimenti di custodia cautelare in carcere, emessi dal Tribunale di Como e da quello dei Minorenni di Milano. Si tratta di tre maggiorenni e due minorenni, accusati di concorso in violenza sessuale di gruppo, sequestro di persona e lesioni personali. I due minorenni inoltre sono accusati di spaccio e detenzione illecita di sostanze stupefacenti.

I fatti

L'episodio che ha portato in carcere i giovani, tre di origine albanese e due marocchini, risalirebbe al pomeriggio del 14 luglio 2018, e sarebbe avvenuto nell'appartamento di uno degli arrestati, nella zona del Canturino, dove i cinque amici avevano invitato quattro ragazze, tutte italiane e minorenni. Secondo le accuse i ragazzi, in parte ubriachi e sotto l'effetto di stupefacenti, avrebbero rinchiuso le giovani in una stanza per oltre tre ore, minacciando di buttarle fuori dalla finestra se avessero tentato di chiedere aiuto. Poi, "con modalità da branco", come hanno affermato i carabinieri, avrebbero preso di mira una di loro, abusando di lei e reagendo ai suoi tentativi di difesa prendendola a morsi. "Come un gruppo di animali hanno braccato e aggredito la loro preda", scrive il Gip nell'ordinanza di custodia cautelare.

Le accuse

Per le procure di Como e dei Minori e per i due giudici che si sono occupati delle indagini preliminari, la condotta del gruppo ha reso necessaria la custodia cautelare per concorso in violenza sessuale di gruppo, lesioni e sequestro di persona. I due minorenni sono anche accusati di detenzione e spaccio di marijuana. L'indagine è partita dopo una segnalazione arrivata ai carabinieri di Rebbio, quartiere alla periferia di Como, qualche giorno dopo l'accaduto. Uno degli arrestati è stato rintracciato dai carabinieri a Stradella, in provincia di Pavia. I ragazzi coinvolti provengono da famiglie che gli investigatori definiscono "normali", in assenza di situazioni di particolare degrado. Tutti risultano essere studenti.