Nella lectio inaugurale tenuta a Cesena, in occasione della rassegna realizzata da Editori Laterza, c'è l'istantanea di un continente che corre verso il baratro della Grande Guerra. Un intervento ricco di richiami al presente
Il 24 ottobre al Teatro Alessandro Bonci di Cesena lo storico Alessandro Barbero ha tenuto una lectio inaugurale, con il supporto di Crédit Agricole Italia, all'interno della prima edizione di Agorà Festival, progettato e organizzato dagli Editori Laterza e promosso dal Comune di Cesena, nell’ambito di Forlì-Cesena per la Cultura 2028.
Lo studioso piemontese, amatissimo dai più giovani, con "1914. Come l’Europa è già precipitata una volta nella guerra mondiale" ci ha portato a ritroso nel cuore di un continente sull’orlo del baratro e dentro la genesi della Grande Guerra. La scintilla di Sarajevo portò alle estreme conseguenze tensioni politiche, nazionalismi e rivalità imperiali. Allora come oggi, gli equilibri internazionali si dimostrarono fragili e il peso delle alleanze e degli antagonismi latenti accelerò la catastrofe. Una lezione che ci invita a riflettere sulle tensioni geopolitiche attuali e sui rischi di una nuova escalation globale.
"Fin dagli ultimi anni dell'Ottocento erano evidenti i segnali. Si parlava apertamente della guerra che stava arrivando, una guerra che la classe dirigente avevano finito per volere. Altri erano assorbiti dalla proria vita, ma i segnali erano evidenti", ha spiegato. Nell'elenco dei "segnali" che Barbero ha riportato - la corsa agli armamenti, il rafforzamento dell'industria militare, i sospetti tra i Paesi - tanti richiami al presente.
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