Gerard Depardieu, la vita non è un film. Tra accuse e processi il crepuscolo di un divo

L’ultimo film di Gerard Depardieu è uscito in italiano nel 2023 con il titolo Il sapore della felicità. Nel penultimo lungometraggio, invece, vestiva splendidamente i panni del mitico Commissario Maigret. Ma tra il cinema e la realtà, talvolta, esiste una distanza siderale. La procura di Parigi ha chiesto l'apertura di un processo davanti al tribunale penale dipartimentale a suo carico per stupro e aggressione sessuale nei confronti dell'attrice Charlotte Arnould. La decisione della procura di Parigi risale al 14 agosto, ma è stata resa nota il 22. Il settantacinquenne divo del cinema francese è stato incriminato il 16 dicembre 2020 dopo una denuncia dell'attrice Arnould, 28 anni, che lo accusa di due stupri commessi il 7 e il 13 agosto 2018 a casa dell'attore. E, come se non bastasse, verrà processato a ottobre per delle aggressioni sessuali che sarebbero state commesse nel settembre 2021 sul set del film Les volets verts, diretto da Jean Becker. "È andata così" Come suonano lontane le parole con cui si conclude È andata così, la sua autobiografia pubblicata nel 2015 da Bompiani: “E poi berrai il mio vino, e bevendolo ricorderai la mia risata. La mia risata grassa da contadino. E quanto ho amato la vita. Va’, godi di ogni istante, e soprattutto sii felice.” A stabilire l’innocenza o la colpevolezza di Depardieu saranno i tribunali, e non gli articoli di giornale o i commenti in rete. Tuttavia si resta colpiti a rileggere la lettera aperta inviata dall’attore al quotidiano Le Figaro il primo ottobre del 2023 in cui nega di aver mai violentato una donna: “Charlotte Arnould, era forse "sotto l'influsso" di qualcuno o qualcosa? Ma tutti siamo sotto l'influenza di qualcuno o qualcosa. Io stesso sono influenzato: dal mio DNA, dalla famiglia, dalla società, dal denaro, dallo spettacolo, dall'alcol e dal cinema". L'infanzia disturbata e la recitazione come salvezza Sappiamo che i primi anni di vita sono tra i più importanti nello sviluppo mentale e fisico dei bambini. L’80% dello sviluppo neuronale avviene in questa fase e nel processo di costruzione del cervello devono essere soddisfatti i bisogni fisici e mentali. Certo, non è stata felice l’infanzia di Depardieu, sin dall’inizio. Basta questa frase, sempre estrapolata dalla sua autobiografia per comprenderlo: “Sono sopravvissuto a tutte le violenze, che la mia povera mamma si è inflitta con i suoi ferri da maglia, con i suoi decotti, con i suoi pasticci. Il terzo bambino che proprio non voleva, ero io, Gerard”. Al netto di un’adolescenza trascorsa sulla atta di vagabondaggi furti e prostituzione, saranno il trasferimento a Parigi, il teatro e il cinema a salvarlo, Per citare le parole di Henry Fonda “la recitazione può essere anche considerata una sorta di confessione virtuale sulla tua infanzia disturbata o sulle tue crepe emotive.” "Bevo tra le 12 e 14 bottiglie al giorno" Sullo schermo, Depardieu è stato il più grande Cirano de Bergerac di tutti i tempi, ma è anche il passeggero accusato di aver urinato nel corridoio di un aereo nel 2011. D'altronde, in un'intervista rilasciata al magazine So Film UK, dichiarava: "Quando sono annoiato, bevo e se inizio a bere, non posso farlo come una persona normale, ma arrivo a scolarmi 12, 13, 14 bottiglie al giorno. Certo, rispetto alle accuse di violenza sessuale, sembrano triviali guasconate, degni di un Porthos su di giri . Senza dimenticare che nel 2012 dichiarò di volersi trasferire in Belgio - e poi di voler rinunciare alla nazionalità francese - per sfuggire al fisco del suo Paese, definito eccessivamente oppressivo. Seguirono settimane di polemiche e scontri col governo per poi far ottenere nel 2013 all’attore la cittadinanza russa. La vita non è un film Nel dicembre 2023, sessanta personalità del mondo dello spettacolo francese hanno firmato una lettera pubblica contro “il linciaggio” di Gérard Depardieu. Vedremo ora come reagirà l’opinione pubblica di fronte alla richiesta della procura di Parigi. L’attore, capace di commuovere il mondo, con film come L’ultimo Metro, Novecento, Danton, Sotto il sole di Satana, attende di sapere se dovrà affrontare un altro processo penale per stupro, oltre a quello che avrà luogo in ottobre. Noi, invece, riflettiamo su quello che ha detto Patrice Leconte, che ha diretto Depardieu proprio in Maigret per poi pentirsi di aver firmato la lettera di sostegno: “Penso che Gérard non farà mai più del cinema”. Perché questa vicenda non è la trasposizione cinematografica di un romanzo di Simenon. E la vita non è un film.