Einaudi porta in libreria una galleria di ritratti dello scrittore ed editore. Che a Sky TG24 dice: "Il secondo Novecento italiano ha dimostrato una grande capacità di progetto insieme a un forte senso di responsabilità nei confronti della parola che oggi si è completamente smarrito"
Traduttore, editore, direttore del Salone del libro di Torino, scrittore: negli ultimi sessant’anni Ernesto Ferrero è stato molte cose, e sono state tutte cose che hanno avuto a che fare coi libri. Quelle cose sono ora finite nel suo “Album di famiglia” (Einaudi, pp. 328, euro 21), una galleria di ritratti incredibilmente autorevole e affollata (da Levi a Calasso, da Pavese a Parise, da Montale a Sciascia, e si potrebbe a lungo continuare), allestita grazie a una scrittura misura e garbata in grado di restituirne i tratti con mobilità ed eleganza.
"Il senso di responsabilità per la parola"
"Il secondo Novecento italiano ha dimostrato una grande capacità di progetto, insieme a un forte senso di responsabilità nei confronti della parola che oggi si è completamente smarrito - spiega Ferrero in questa intervista - Insomma, la fiducia nella letteratura come mezzo fondamentale di conoscenza. Ed è anche per questo che la qualità della scrittura di questi classici contemporanei appare ancora oggi davvero sorprendente".