L'epilogo in quattro volumi della run durata quattro anni firmata in coppia Chip Zdarsky racconta il tentativo di Kingpin di cancellare i supereroi con una legge. Un crossover pieno zeppo di eroi e tavole spettacolari. "Disegnarlo è stato complicato, credo di aver mandato Chip a quel paese non so quante volte", racconta l'artista italiano. E se proprio potesse scegliere cosa disegnare e con chi...
Wilson Fisk, sindaco di New York, ha ancora un problema con i supereroi. Con uno in particolare, certo, il Diavolo di Hell’s Kitchen, vecchie ruggini che non sono state lavate vie nemmeno dal tentativo di ripulirsi dell’ex Kingpin della Grande Mela, che ora, da primo cittadino, ha la sua grande occasione per prendersi la vendetta tanto sospirata con una legge contro il vigilantismo nella sua città. Una legge che, naturalmente, non colpirà solo Daredevil, ma tutta la vastissima platea di supereroi che hanno la loro base nella metropoli americana. È questa la trama di Devil’s Reign, miniserie evento in quattro numeri della Marvel, pubblicata in Italia da Panini Comics, scritta dai titolari della testata principale sul Cornetto: Chip Zdarsky ai testi e l’italiano Marco Checchetto ai disegni. Ed è con Checchetto che abbiamo parlato di Devil’s Reign, dei piani di Kingpin, della ricchezza delle tavole sceneggiate da Zdarsky e, ovviamente, di supereroi su carta.
Ancora una volta una storia in coppia con Chip Zdarsky. Ormai sembrate inseparabili. Siete quasi una coppia di fatto.
In realtà Devil’s Reign è un po’ il culmine della nostra serie di Daredevil, l’epilogo di una run ormai lunga quasi quattro anni. La serie è stata un grande successo di critica e vendita, quindi la Marvel ha deciso di prendere la fine della nostra run e farla diventare il classico evento annuale in cui compaiono un po’ tutti i personaggi della casa. Una volta finito l’evento, a giugno ripartirà la serie di Daredevil dal numero 1, ci hanno chiesto di non abbandonarla e quindi per il momento sì, si può dire che siamo una coppia di fatto, almeno per un altro po’ sicuramente.
Devil’s Reign è una storia che ha tanto a che fare con Daredevil, ma al suo interno ci sono praticamente tutte le All Star dell’Universo Marvel. È l’attacco definitivo di Kingpin ai supereroi. Un progetto ambizioso. Il suo, ma anche il vostro.
Diciamo che ci sono tutti i personaggi più importanti, sono rimasti fuori solo gli X-Men perché hanno un percorso editoriale un po’ separato in questo momento da quelli che sono gli eroi urbani. Qualche anno fa, nella run precedente, Kingpin era stato eletto sindaco di New York. Nella nostra arriva a perdere la testa per colpa di Daredevil, uno screzio innesca questo odio in Kingpin che emana questa legge contro i superumani nella città di New York e vieta praticamente qualsiasi attività di vigilantismo a chiunque. New York è un po’ la base di tutto l’universo Marvel per cui ci vanno di mezzo i Fantastic 4, Luke Cage, Jessica Jones, Spider-Man… Tutti i personaggi più amati del Marvel Universe.
Finora avevamo visto Wilson Fisk cercare di combattere e cancellare i supereroi con le armi tipiche del crimine, ora lo fa con quelle della politica. Un bel cambiamento. O forse no? Alla fine sempre di esercizio del potere si tratta.
Penso che Kingpin sia il personaggio più complesso e bello della nostra run di Daredevil. Chip ha fatto un lavoro fenomenale sul personaggio, che a un certo punto cerca di elevarsi e cancellare il suo passato criminale, però questo suo essere un boss del crimine alla fine viene fuori. Devil’s Reign è la goccia che fa traboccare il vaso e fa ripiombare Kingpin in quello che è sempre stato, cioè un gangster spiegato. In Devil’s Reign utilizza sistemi legali ma non in modo legale per combattere la sua guerra personale.
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Qual è stato l’aspetto più sfidante nella realizzazione di Devil’s Reign?
Disegnarlo è stata abbastanza complicato perché in ogni pagina mi ritrovavo con fiumi di supereroi, personaggi, alcuni che non avevo mai disegnato tipo i Fantastici 4. Questa ricchezza si vedrà soprattutto negli ultimi anni. Credo di aver mandato Chip a quel Paese non so quante volte, praticamente mi diceva: “Disegna tutti gli abitanti di New York, tutti i supereroi che conosci”. Un incubo. Avevamo anche tempi abbastanza stretti, è stata dura, ma non volevo farmi aiutare da altri artisti, volevo farla tutta io dalla prima all’ultima pagina. È stato un anno un po’ pesante ma sono riuscito a portarla a casa. Chip ha scritto qualsiasi cosa in questa sceneggiatura, lui fa presto, sai...
Ho amato in particolar modo la tua versione de La Cosa, è così definito, così dettagliato… Una figata.
Grazie. Mi sono divertito molto a disegnarlo. Non avendolo mai fatto prima, sono andato a rifarmi ai grandi del passato: Kirby, John Byrne, Alan Davis, tutti i migliori per come hanno reso il personaggio negli anni. La mia versione è anche un po’ figlia della loro.
Da anni ormai ti sei affermato come il disegnatore principale di Daredevil. Ti sei abituato a questo ruolo così importante? Da questo grande potere da cui derivano grandi responsabilità?
Per me è partito tutto da Spider-Man, però Daredevil è sempre stato il mio secondo personaggio preferito insieme a Punisher, per cui è una serie su cui sono felicissimo di stare. Ho ricevuto tanti riconoscimenti, tante pacche sulle spalle. La serie è andata talmente bene che non ti dico che mi sono abituato perché non ci si abitua mai, però mi sento un po’ a casa. E sono sicuro che quando arriverà il momento di lasciare la serie mi dispiacerà tantissimo. Magari non sarà definitivo, è già la mia terza volta su Daredevil, ma questa, come autore principale, ha un peso diverso.
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Restando a Daredevil, qual è il personaggio che più ti diverte o affascina disegnare?
Adoro disegnare Kingpin, mi piace un sacco, e mi piace tantissimo Typhoid Mary, compagna di Kingpin nella nostra serie ma personaggio ricorrente nella storia di Daredevil, una mezza psicopatica che lancia fiamme dalle mani. Mi piace molto il suo look anni ’80 ma Chip non me la fai disegnare così, cerca sempre di farmi cambiare i costumi e mi dispiace. Poi anche Elektra, è diventata un po’ figlia mia, ci sono legato.
In Devil’s Reign, però, disegni anche tanti altri supereroi Marvel. Non lo diciamo a Matt Murdock, promesso: ce n’è uno con cui lo tradiresti?
Beh, sì… Lo tradirei sicuramente con Spider-Man, però dai, va bene anche così. Rimango fedele, per il momento. C’è da dire che in Marvel come caschi, caschi bene, io sono un Marvel Zombie da ragazzino. Se non disegni Spider-Man, disegni Daredevil, se non disegni Daredevil disegni Hulk o i Fantastici 4. Sono tutti affascinanti.
Facciamo un altro gioco, stavolta non lo diciamo a Zdarsky: con quale autore ti piacerebbe lavorare su una serie?
Mi piacerebbe lavorare con Jason Aaron con cui ho fatto solo una storia tempo fa per Star Wars. Il sogno proibito, poi, sarebbe lavorare con Garth Ennis su Punisher. Sarebbe divertente.