Venti anni fa moriva Stanley Kubrick, la straordinaria eredità di un maestro del cinema

Spettacolo
Stanley Kubrick (KikaPress)

Il regista di capolavori indimenticabili come "Shining" e "2001: Odissea nello Spazio" morì il 7 marzo 1999

Pur non vincendo mai un Oscar tra quelli più rilevanti, è considerato uno dei più importanti registi di tutti i tempi: si tratta di Stanley Kubrick, autore di capolavori come "Shining" e "Eyes Wide Shut", che morì venti anni fa, esattamente il 7 marzo 1999, lasciando dietro di sé un patrimonio cinematografico inestimabile.

Infanzia ed esordi

Il regista americano naturalizzato britannico era nato il 26 luglio 1928 a New York. Figlio di un medico e di una casalinga di origini ebraiche, trascorse la sua infanzia nel Bronx. A dodici anni iniziò a giocare a scacchi, passione condivisa con il padre grazie alla quale incontrò il critico cinematografico Alton Cook: da lì nacque e si sviluppò il suo interesse per la settima arte. Nel 1950 girò il suo primo documentario, finanziato dal padre. "Paura e Delirio" è stato il suo primo lavoro da regista. Oltre che negli Stati Uniti ha trascorso parte della sua vita anche in Inghilterra, dove approdò dopo le tormentate riprese di "Spartacus" e il rapporto conflittuale con Kirk Douglas che lo spinsero al trasferimento. Qui nel 1962 gira "Lolita", che gli garantisce un grande successo.

Gli anni dei capolavori

La carriera di Kubrick arriva al suo apice con "Dottor Stranamore", una commedia nichilista sulla corsa agli armamenti durante la Guerra Fredda. Grazie a questo film, riceve la prima nomination agli Oscar come Miglior regista, un titolo che non vincerà mai. Spende i successivi quattro anni alla realizzazione del suo film più iconico, "2001: Odissea nello Spazio" (Oscar per gli effetti speciali), una meditazione sul rapporto tra esseri umani e tecnologia. Nel 1971 esce "Arancia Meccanica", un film brutale, cinico e provocatorio, che gli vale altre nomination agli Oscar, ma senza successo. Con "Barry Lyndon" torna al mondo del passato, mentre con "Shining" sbanca il botteghino, realizzando uno dei migliori film horror del XX secolo.

Gli anni Novanta di Kubrick

Passano sette anni dall'uscita di "Shining". Dopo un lungo silenzio Kubrick torna al cinema con "Full Metal Jacket", dove riprende il tema della guerra del Vietnam, criticandola aspramente. Nella sua carriera il regista americano ha girato solo tredici film, rifiutando anche dei lavori come "A.I. Intelligenza artificiale" (poi affidato a Steven Spielberg) perché gli effetti speciali che voleva non esistevano ancora. Kubrick muore il 7 marzo 1999 per un infarto. Dopo la sua scomparsa arriverà al cinema il suo ultimo lavoro, "Eyes Wide Shut". Protagonisti Tom Cruise e Nicole Kidman, interpreti di una coppia in crisi, tra erotismo e tradimento.

La filosofia di Stanley Kubrick sugli scacchi

"Ti siedi davanti alla scacchiera e di colpo il tuo cuore inizia a battere - ha detto Stanley Kubrick, a cui Sky Cinema Classic dedica un omaggio - la tua mano trema per prendere una pedina e muoverla. Ma quello che gli scacchi ti insegnano è che devi sederti in tutta calma e pensare se quella è davvero una buona idea, o se ce ne sono altre, migliori". La passione per gli scacchi di Kubrick è protagonista di molti dei suoi film ed è origine di molti aneddoti legati alle riprese. Ad esempio quando l'attore Tony Burton - che in "Shining" interpretava un garagista, in una scena tagliata dalla versione europea del film - arrivò sul set con una scacchiera, nella speranza di giocare con qualcuno nei ritagli di tempo, Kubrick interruppe il lavoro per sfidarlo, vincendo tutte le partite ma ringraziandolo per averlo fatto giocare nuovamente a scacchi. In "2001: Odissea nello spazio" (1968) la scena più famosa resta quella tra l'astronauta Frank Poole e Hal 9000: la mente artificiale batte quella umana, in un prologo del triste destino che toccherà a Poole stesso. Durante le riprese di questo film, Kubrick sfidò poi ripetutamente a scacchi un altro appassionato del gioco: il fisico Jeremy Bernstein. Le scacchiere del regista sono esposte al Los Angeles Country Museum.

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