Vinitaly 2024, al via la 56esima edizione: i dati su enoturismo ed export
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Come riporta l’Osservatorio nazionale del Turismo del Vino 2024, le attività ricettive legate al vino crescono del 16% e valgono 2,9 miliardi di euro. In vent'anni triplicate le esportazioni vitivinicole: boom di bottiglie made in Italy vendute in Francia, Regno Unito e Stati Uniti. Aziende in affanno su ricerca del personale e formazione specifica
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- Prende avvio oggi a Verona la 56esima edizione di Vinitaly, un viaggio di quattro giorni alla scoperta delle eccellenze vinicole del Bel Paese. Sono stati intanto diffusi nuovi dati aggiornati su enoturismo ed esportazioni di una delle grandi eccellenze italiane: ecco tutto quello che c’è da sapere
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- I dati evidenziano una crescita dell'enoturismo. Secondo l'Osservatorio nazionale del Turismo del Vino 2024, le attività ricettive legate al mondo del vino valgono oggi 2,9 miliardi di euro, in crescita del 16% in un anno
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- Secondo l’indagine curata da Nomisma Wine Monitor, in media un turista arriva a spendere fino a 400 euro, di cui 89 per l’acquisto di una o più bottiglie e 46 per la vendemmia turistica. Regolamentata nel 2023, la raccolta dell’uva per il visitatore è tuttavia praticata solo da una piccola parte delle aziende italiane
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- Le aziende che investono nell’enoturismo faticano soprattutto a trovare impiegati. L’Osservatorio evidenzia come il 76% delle cantine lamenti una carenza di personale, percentuale che sale all’83% nel Nord-est. Un secondo problema è rappresentato dalla mancanza di formazione specifica
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- Nell’indagine sull'enoturismo, che ha preso in esame 261 cantine in tutta Italia, emerge come poco meno della metà (41%) siano realtà piccole che offrono un'accoglienza di tipo familiare. Una minoranza di cantine turistiche punta invece sulle offerte innovative o sulla rilevanza storico-artistica e architettonica
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- Il fenomeno enoturistico prevale poi in territori lontani dai grandi centri urbani: il 40% a livello nazionale, percentuale che nel Nord-ovest sale fino al 54,5%
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- Secondo l’Osservatorio del Turismo del Vino 2024, le pratiche enologiche mostrano un quadro più omogeneo: una cantina su tre coltiva il vino col metodo convenzionale, il 24% punta sulla sostenibilità, il 23% sul biologico
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- I dati evidenziano come per la maggior parte delle cantine il fatturato annuale non superi i 500mila euro. Crescono le realtà dove il guadagno nell'arco dei dodici mesi oscilla tra i 500mila e i 2 milioni di euro. C’è poi un 7% di aziende che dichiarano un fatturato compreso tra i 10 e i 25milioni di euro. Nelle cantine sondate, il 69% del vino prodotto viene venduto in Italia, il 31% all'estero
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- Più in generale il vino italiano sembra piacere sempre di più all’estero e oggi arriva a rappresentare il primo prodotto agroalimentare nazionale venduto. Come emerge in uno studio di Coldiretti su dati Istat, in 20 anni le esportazioni di bottiglie made in Italy sono quasi triplicate: +188% in 140 Paesi del mondo
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- Secondo l'analisi di Coldiretti, l’esportazione di vino italiano trova terreno fertile soprattutto oltralpe: il 321% in più in Francia con un mercato che ammonta oggi a 316 milioni di euro. L’andamento delle vendite è positivo anche oltreoceano con un incremento del 148% negli Stati Uniti per un giro d'affari di 1,76 miliardi di euro. Bene anche l’export verso Regno Unito (+186%) e Germania (+69%)