In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Coldiretti, manifestazione degli agricoltori al Brennero

Economia

“Il Brennero è un luogo-simbolo per il passaggio dei falsi prodotti made in Italy che invadono il nostro mercato ed è da qui che rilanciamo la nostra battaglia sulla trasparenza dell'origine in etichetta che è un diritto dei cittadini europei” ha dichiarato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini al valico italo-austriaco

Il tuo browser non supporta HTML5

Condividi:

Protesta al Brennero di Coldiretti "per fermare l'invasione di cibo straniero spacciato per italiano mentre l'Ue mette a rischio l'etichetta”, si legge in una nota. Diecimila agricoltori in manifestazione oggi 8 aprile e domani per chiedere l’etichetta d’origine e contrastare il “fake in Italy”. L'obiettivo della mobilitazione dichiarato dall'organizzazione agricola è "difendere la salute dei cittadini e il reddito degli agricoltori, estendendo l'obbligo dell'indicazione di origine in etichetta a tutti i prodotti alimentari in commercio nell'Ue". Una simile protesta si era svolta nel 2013 al valico italo-austriaco.

I controlli per smascherare il Fake in Italy

"Per fermare l'invasione di prodotti alimentari stranieri spacciati per italiani che mettono a rischio la salute dei cittadini e il futuro dell'agroalimentare tricolore, migliaia di agricoltori della Coldiretti da tutte le regioni lasciano le proprie aziende per andare a presidiare il valico del Brennero e smascherare il Fake in Italy a tavola" aggiunge la nota di Coldiretti. A partire dalla prime luci del mattino, gli agricoltori si sono quindi radunati nell'area di parcheggio "Brennero" al km 1 dell'autostrada del Brennero direzione sud, e guidati dal presidente Ettore Prandini, stanno verificando il contenuto di tir, camion frigo, autobotti con la collaborazione delle forze dell'ordine. “Il Brennero è un luogo-simbolo per il passaggio dei falsi prodotti made in Italy che invadono il nostro mercato ed è da qui che rilanciamo la nostra battaglia sulla trasparenza dell'origine in etichetta che è un diritto dei cittadini europei”. Lo ha detto il presidente della Coldiretti Ettore Prandini al valico italo-austriaco.

vedi anche

Ue, Coldiretti: "Fondamentale ok aiuti di Stato per moratoria debiti"

Una raccolta firme per una proposta di legge europea

Dal Brennero viene anche lanciata la raccolta di firme per una proposta di legge europea di iniziativa popolare sulla trasparenza di quanto portiamo in tavola. L'obiettivo è raggiungere un milione di adesioni. La richiesta degli agricoltori è di “maggiori controlli per bloccare le truffe a tavola”. Infatti sono molteplici gli esempi citati dall’organizzazione, dalle patate straniere vendute come italiane o dei falsi carciofi brindisini di provenienza africana, o dell'olio di semi venduto ai ristoranti romani come extravergine. “Porti e valichi di frontiera non possono più essere un colabrodo da cui passa di tutto”, denuncia Coldiretti. Gli agricoltori invocano anche il principio di reciprocità in quanto “gli obblighi che vengono imposti ai produttori italiani devono valere anche per chi vuole vendere nel mercato europeo” e occorre quindi fermare le importazioni di cibo trattato con sostanze e metodi vietati in Europa “come il grano canadese fatto seccare in preraccolta col glifosato”. La Coldiretti ribadisce che la mobilitazione è "un'azione resa necessaria dagli arrivi incontrollati di alimenti dall'estero che spesso non rispettano le stesse regole di quelli nazionali e fanno così concorrenza sleale alle produzioni italiane facendo crollare i prezzi pagati agli agricoltori” e per l'occasione presenterà l'analisi sul "No Fake in Italy", con i dati sul fenomeno.

vedi anche

Parigi, nuova protesta degli agricoltori all'Arco di Trionfo. FOTO

Una risposta all'attacco della Corte dei Conti 

La mobilitazione rappresenta infine una risposta all'attacco arrivato dalla Corte dei Conti dell’Unione Europea nell'Audit concluso lo scorso dicembre in merito ai decreti italiani sull'etichettatura d'origine per pasta, riso, derivati del pomodoro, latte e formaggi, salumi, considerate ostacoli al libero commercio. Attacco rispedito al mittente dalla stessa Coldiretti che invoca il "legittimo interesse dei consumatori a conoscere l'origine della materia prima di quanto si mette nel piatto".

vedi anche

Siccità, Coldiretti chiede incontro a Salvini: "Serve Piano Invasi"