Ex Bonus Renzi, il trattamento integrativo c’è anche nel 2024: a chi spetta e quanto
Economia
fotogallery
10 foto
Ansa/Ipa
Si tratta di un contributo che alcuni lavoratori dipendenti e assimilati ricevono in busta paga. Tra i requisiti principali c’è il reddito: deve essere fino a 28mila euro. L’importo può arrivare fino a un massimo di 1.200 euro all’anno
1/10
©Ansa
- Anche nel 2024 alcuni lavoratori potranno usufruire del trattamento integrativo, anche conosciuto come bonus Renzi, ex bonus Renzi, bonus 100 euro, bonus Irpef
2/10
©Ansa
- Si tratta di un importo che alcuni lavoratori ricevono in busta paga, insieme alla retribuzione normale
3/10
©IPA/Fotogramma
- Il trattamento integrativo spetta ai lavoratori dipendenti e assimilati che hanno determinati requisiti. Nel 2024 la platea è rimasta la stessa del 2023, ma ci sono delle novità: i limiti di reddito, infatti, sono invariati, ma ci sono state delle modifiche alle regole di calcolo dovute alle nuove disposizioni sulle detrazioni da lavoro dipendente e alla riduzione da quattro a tre degli scaglioni dell’Irpef
4/10
©IPA/Fotogramma
- Requisito fondamentale per accedere al bonus è il reddito: il trattamento integrativo spetta in misura piena ai lavoratori con un reddito fino a 15mila euro. Per chi ha un reddito tra 15.001 e 28mila euro, invece, può spettare una somma ridotta
5/10
©IPA/Fotogramma
- Il bonus può arrivare fino a un massimo di 1.200 euro all’anno. Come detto, viene erogato direttamente in busta paga, per un massimo di 100 euro al mese. Il contributo è a carico dello Stato, ma è il datore di lavoro ad anticiparlo accanto allo stipendio. Non è necessario presentare domanda
6/10
©IPA/Fotogramma
- Il datore di lavoro può erogare il bonus ogni mese oppure a fine anno e, a seconda della scelta dell’azienda, i lavoratori riceveranno la somma dovuta mensilmente o una volta all’anno. Se il contributo non arriva insieme allo stipendio, si può ricevere nella dichiarazione dei redditi
7/10
©IPA/Fotogramma
- Il bonus spetta ai lavoratori con un reddito lordo fino a 28mila euro. Per chi ha un reddito massimo fino a 15mila euro è prevista la somma piena: 100 euro al mese per un massimo di 12 mensilità. Il contributo, quindi, in totale è pari a 1.200 euro all’anno
8/10
©IPA/Fotogramma
- Chi ha un reddito compreso tra 15.001 e 28mila euro ha diritto al bonus in forma piena solo se le detrazioni spettanti superano l’imposta lorda dovuta, altrimenti verrà applicata una decurtazione. L’ammontare del contributo è determinato dalla differenza tra le detrazioni e l’imposta dovuta, fino a un importo massimo di 1.200 euro. Per chi ha un reddito superiore a 28mila euro il bonus non è previsto
9/10
©IPA/Fotogramma
- L’ex bonus Renzi, che negli anni è passato da 80 a 100 euro, ha l’obiettivo di fornire un supporto economico ad alcune categorie di lavoratori dipendenti o percettori di reddito assimilato. Ad esempio: i soci lavoratori impiegati nelle cooperative; chi è in cassa integrazione e sta percependo indennità come Cig ordinaria, Cig straordinaria, Cig in deroga, assegno ordinario e assegno di solidarietà; i collaboratori che hanno sottoscritto un contratto a progetto o co.co.co.
10/10
©IPA/Fotogramma
- Ancora: i tirocinanti e gli stagisti; chi ha una borsa di studio o un assegno premio per studio; chi sta svolgendo dei lavoratori socialmente utili; i sacerdoti; i disoccupati che stanno percependo le indennità NASpI e DIS-COLL; i disoccupati agricoli; le lavoratrici in maternità per congedo obbligatorio e i lavoratori in congedo di paternità; i revisori di società; gli amministratori comunali; i lavoratori della Pubblica Amministrazione. Non spetta ai pensionati, ai lavoratori autonomi e agli incapienti (reddito sotto 8.174 euro)