Le istituzioni comunitarie discutono di possibili dazi al grano russo, finora mai toccato per timore di ripercussioni sul mercato mondiale. Gli effetti si percepirebbero anche nel nostro Paese però, visto che i dati dell’ultimo anno evidenziano un aumento dell’import da Mosca, mentre è decisamente più limitato per gli altri prodotti del settore agroalimentare. Di questo si è parlato a “Numeri”, il programma di SkyTG24 andato in onda il 26 marzo 2024
Il tuo browser non supporta HTML5
Condividi:
A Bruxelles si discute il futuro dell’agricoltura europea. Mentre i lavoratori del settore protestano fuori dalle istituzioni europee, all’interno gli Stati membri aprono alla revisione dei pilastri della Pac, la Politica agricola comune. Esenzioni, deroghe e incentivi sugli obblighi di maggese, rotazione delle colture e copertura dei suoli previsti dalla Pac, necessari a ricevere i fondi Ue, sono i pilastri di una riforma che la prossima Commissione europea sarà chiamata a proseguire. Al centro della discussione anche il grano ucraino, il cui flusso sul mercato europeo ha portato in piazza molti agricoltori, e i dazi a quello russo, tema che ancora divide l’opinione pubblica continentale. Di questo si è parlato a “Numeri”, il programma di SkyTG24 andato in onda il 26 marzo 2024.
Le importazioni italiane di grano duro dalla Russia - Sky TG24
Il boom
Secondo i dati di ISMEA, l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo alimentare, nel 2023 si è assistito a un vero e proprio boom di acquisti italiani del grano russo, giunto addirittura a 445mila tonnellate, più di dieci volte la quantità acquistata nel 2022. Nonostante la guerra in Ucraina in corso, infatti, tutti i Paesi hanno deciso di non applicare dazi sul grano in arrivo da Mosca per timore di possibili ripercussioni economiche sul mercato mondiale, con prezzi in ascesa a scapito dei Paesi più poveri.
Le importazioni di prodotti agroalimentari dalla Russia - Sky TG24
Importiamo il 99,6% dei prodotti agroalimentari dal resto del Mondo - Sky TG24
Il metro di paragone
Un fenomeno, però, relativo solo al grano, come evidenziano sempre i dati ISMEA relativi agli acquisti italiani nel settore agroalimentare in Russia: nel 2023 sono stati 281 milioni, una cifra solo leggermente superiore a quelle di 2021 e 2022, corroborata però anche dall’inflazione. In ogni caso i nostri acquisti agroalimentari in Russia sono sempre una piccolissima parte rispetto al totale mondiale: come mostra sempre ISMEA, c’è una grande differenza tra Mosca, dal quale arriva lo 0,4% in valore dei prodotti, e gli altri Paesi, dal quale arriva il 99,6%.