In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Guerra Ucraina, perché confiscare i soldi russi all'estero è rischioso

Economia

Simone Spina

L'idea è quella di utilizzare i profitti delle attività della Banca Centrale Russa congelate dall'Europa per rifornire di armi Kiev.  Mosca però scatenerebbe una battaglia legale che potrebbe causare una crisi finanziaria e il Vecchio Continente rischierebbe di non essere più considerato un luogo sicuro dove depositare i soldi

Il tuo browser non supporta HTML5

Condividi:

Utilizzare i soldi russi congelati dopo l’invasione dell’Ucraina per rifornire di armi Kiev non è un’operazione semplice perché rischia di innescare una valanga di cause legali e una crisi finanziaria di ampia portata.

I rubli all'estero 

Parliamo dei denari della Banca Centrale Russa depositati all’estero, una mossa che tutti gli Stati fanno come forma di garanzia, e che da oltre due anni non sono più nella disponibilità materiale del Cremlino a causa delle sanzioni internazionali.

Il tesoro di Mosca blindato

Circa 300 miliardi di euro, fra titoli e moneta sonante, la maggior parte dei quali (210 miliardi) in mano a Euroclear, società finanziaria belga che li custodisce per l’Unione Europea. Non si tratta, quindi, delle ville e degli yacht degli oligarchi sotto sigillo e non si parla di prendere in toto questi denari e inviarli a Kiev, ma di impiegare i profitti che queste attività fruttano per il sostegno militare e, in piccola parte, per aiuti per la ricostruzione.

Quanti soldi per le armi a Kiev

Sul piatto ci sarebbero circa tre miliardi l’anno, 15 da qui al 2027. Pochi quattrini, tutto sommato, per il bilancio dell'Unione Europea, ma che verrebbero sottratti alle casse russe. Mosca minaccia di portare in tribunale Euroclear, col rischio – secondo alcuni analisti – di metterla in crisi, eventualità che avrebbe ripercussioni globali vista l’enorme mole di attività che gestisce (37,6 trilioni di euro).

Meno fiducia nell'Euro  

Far pagare alla Russia l’arsenale ucraino potrebbe avere anche altre conseguenze: minerebbe la fiducia degli investitori sull’Europa come luogo sicuro dove depositare i soldi. Un'eventualità paventata negli ambienti della Banca Centrale Europea, preoccupata di un indebolimento della moneta unica che avrebbe ripercussioni sull’economia continentale.