Assegno di inclusione Inps, il 26 gennaio partono i pagamenti: importi e maggiorazioni
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L'Adi è riconosciuto ai nuclei familiari che abbiano almeno un componente minorenne, una con più di 60 anni, con disabilità o seguita dai servizi socio sanitari perché in condizione di grave svantaggio. Ecco tutto quello che c'è da sapere e il calendario dei pagamenti
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- Dal 26 gennaio scattano i primi pagamenti relativi all'Assegno di inclusione (Adi). Si tratta di un importo medio di 635 euro per circa cinquecentomila nuclei familiari. Ecco tutte le info sul calendario dei pagamenti, sugli importi e sulle maggiorazioni
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- Per le domande presentate entro il 7 gennaio 2024, con Patto di attivazione digitale (PAD) sottoscritto entro la medesima data e con esito positivo dell’istruttoria, i pagamenti verranno disposti dal 26 gennaio 2024
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- Per le domande presentate dopo il 7 gennaio e comunque entro il 31 gennaio, con PAD sottoscritto entro il 31 gennaio 2024 ed esito positivo dell’istruttoria, il pagamento della mensilità di competenza di gennaio verrà disposto dal 15 febbraio. Dal 27 febbraio verrà pagato l’importo del mese corrente (febbraio). Pertanto il pagamento, sebbene avviato a febbraio, prevederà il riconoscimento anche della mensilità di gennaio
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- Per le domande presentate dal mese di febbraio (e analogamente, per le domande presentate nei mesi successivi), il primo pagamento verrà disposto dal giorno 15 del mese successivo a quello di sottoscrizione del PAD. I successivi pagamenti verranno disposti il giorno 27 del mese di competenza
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- L'Assegno di inclusione è riconosciuto ai nuclei familiari che abbiano almeno un componente in una delle seguenti condizioni: con disabilità; minorenne; con almeno 60 anni di età; in condizione di svantaggio e inserito in programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione
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- È previsto che il nucleo familiare del richiedente debba essere in possesso congiuntamente di un Isee in corso di validità di valore non superiore a 9.360 euro oppure di un valore del reddito familiare inferiore ad una soglia di 6.000 euro annui moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza Adi
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- Se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza la soglia di reddito familiare è fissata in 7.560 euro annui, moltiplicati per il corrispondente parametro della scala di equivalenza Adi
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- Per percepire l'assegno il patrimonio immobiliare deve avere ai fini IMU un valore non superiore a 30.000 euro. Tale importo andrà calcolato decurtando dal patrimonio immobiliare complessivo il valore, ai fini IMU, della casa di abitazione
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- L'importo massimo detraibile per la casa di abitazione è pari a 150.000 mila euro. Il valore del patrimonio mobiliare non deve invece essere superiore a 6.000 euro, accresciuto di 2.000 euro per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo, fino a un massimo di 10.000 euro, incrementato di ulteriori 1.000 euro per ogni minorenne successivo al secondo. Per l'elenco completo dei requisiti si veda il link sottostante al sito del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
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- Secondo le stime dell’Inps, l’Adi porterà nelle tasche dei beneficiari 635 euro in media, a cui si sommerà l’Auu (Assegno unico e universale) per le famiglie con figli fino a 21 anni. Secondo i calcoli effettuati da Il Messaggero, gli Isee che non superano il limite dei 17.139 euro da quest’anno riscuoteranno 200 euro per ogni figlio minorenne. In questo modo un nucleo con un under 18 si porterà a casa, solo sommando Adi e Auu, quasi 850 euro in media
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- Da marzo, con l’assegno per i figli, le cifre corrisposte cambieranno. Per prima cosa bisogna considerare l’effetto rivalutazione. Da quest’anno gli Isee più ricchi prenderanno 57 euro per figlio al posto di 54 euro, mentre quelli più poveri riceveranno 200 euro anziché 189 euro circa. Con la rivalutazione cambiano anche le soglie Isee in base alle quali vengono modulati gli importi da assegnare agli aventi diritto. Nel 2023 la quota minima, pari come detto a 54 euro, è andata agli Isee sopra 43.240 euro
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- Dal 2024 l’asticella sale a 45.704 euro circa. Per la quota massima era richiesto, sempre a dicembre, un indicatore della situazione economica equivalente non oltre la soglia dei 16.215 euro. Da ora invece riscuoteranno 200 euro, anziché 189 euro come lo scorso anno, gli Isee che non superano il limite dei 17.139 euro