Registrato un calo degli incidenti mortali, ma risultano in aumento se non si considerano i decessi a causa del Coronavirus (276 nel 2021 contro i 576 del 2020). Escludendo il Covid, morti bianche in diminuzione nei confronti degli anni precedenti. E' quanto emerge dall'ultima relazione Inail
Otto morti sul lavoro nell’ultima settimana. Più di uno al giorno. Operai, nella maggior parte dei casi, che vanno a nutrire la tragica lista dei decessi e infortuni, questi ultimi in forte aumento nei primi cinque mesi del 2022 (+47,7% rispetto allo stesso periodo del 2021; 364 dei quali con esito mortale). Numeri che non fanno ben sperare sulla sicurezza e i controlli nel nostro Paese, dove l’Inail – nella sua relazione annuale – certifica che nel 2021 i casi letali sono stati 1.361. Nei confronti del 2020 c’è stato un calo di quasi il 20 per cento, ma la pandemia costringe a una lettura più approfondita.
Covid, 276 morti sul lavoro nel 2021
Di tutti i morti sul lavoro dell’anno scorso, infatti, 276 sono attribuibili al Covid, mentre per questa causa due anni fa erano molti di più: 576. Non considerando il Coronavirus, quindi, c’è stato un aumento del 10 per cento sul 2020. Se però andiamo più indietro nel tempo, vediamo che le morti bianche, escluso il Covid, quest’anno (e lo scorso) risultano inferiori a quelle registrate ogni anno fino al 2017.
Morti bianche, una su cinque nel tragitto casa-lavoro
C’è da dire che su queste cifre hanno influito i lockdown (soprattutto il primo), che hanno ridotto all’osso le presenze in fabbriche e uffici, e anche il massiccio ricorso allo smart working: quasi un decesso su cinque avviene nel tragitto per andare al posto di lavoro.
Quanti sono gli infortuni sul lavoro
Quanto visto finora vale anche per gli infortuni, in diminuzione su anno, in forte crescita (più 20 per cento) se non consideriamo il Covid e in riduzione andando più indietro nel tempo: dai 430mila casi accertati del 2017 ai 350 mila del 2021.
Più controlli col Piano Nazionale di Ripresa
Tutto questo non vuol dire che si può abbassare la guardia. Anzi, come ha sottolineato il presidente dell’Inail Franco Bettoni, si devono moltiplicare i controlli, considerando anche il proliferare di cantieri previsti col Piano Nazionale di Ripresa finanziato coi soldi europei del Recovery Fund.