Allo studio altri interventi per raffreddare i prezzi di luce e gas. Intanto, gli alti costi dell'energia hanno causato la crescita del carovita. La corsa dell'inflazione potrebbe durare ancora a lungo, rosicchiando la capacità di acquisto delle famiglie e aumentando le spese di produzione delle aziende
Trenta centesimi in più per un chilo di spaghetti, cinquanta per cornetto e cappuccino. Al supermercato come al bar il conto è aumentato e nessuno può dire quando la corsa dei prezzi finirà.
In una parola: inflazione. Uno spettro che mangia gli stipendi dei lavoratori e i margini di chi ha un’azienda e al quale non eravamo da tempo abituati, ma che la pandemia ha riacceso.
L’origine dei rincari è da cercare nella straordinaria impennata dei costi dell’energia perché la ripresa economica ha spinto improvvisamente le richieste di materie prime. Luce e gas a quote stellari, nonostante i corposi (9,5 miliardi) interventi del governo che hanno solo mitigato il salasso in bolletta, senza incidere sulle cause.
Così per mandare avanti le catene di montaggio si spendono più soldi, per seminare e raccogliere il grano sono saliti i costi. A cascata, anche sugli scaffali, il conto è diventato più salato.
Per le famiglie si stimano più di mille euro in più all’anno per far fronte alle spese ordinarie. Per le imprese oltre 30 miliardi per la fattura energetica e, secondo l’ultima indagine della Banca d’Italia, le aziende sono convinte che i prezzi continueranno a crescere oltre il 2 per cento per tutto l’anno in corso.
Si è superata la soglia d’attenzione per la Banca Centrale Europea, ma per il momento è improbabile un rialzo del costo del denaro perché l’Eurotower continua ad aspettarsi una frenata nei prossimi mesi.
L’inflazione morde il portafoglio in tutt’Europa e, soprattutto negli Stati Uniti (dove è al 7 per cento), a causa anche delle tensioni internazionali sugli approvvigionamenti e alla speculazione.
Nel nostro Paese il governo è a caccia di una ricetta per tamponare la stangata. Tanti gli ingredienti in teoria utilizzabili: dal taglio dei balzelli che pesano su elettricità e metano fino al contributo, proposto da Mario Draghi, a carico di chi ha fatto grandi profitti con il balzo dell’energia.
Una questione di soldi (parecchi) sulla quale cresce il pressing su Palazzo Chigi per nuovi aiuti, anche ricorrendo ad altro debito.