L'azienda di tabacco Philip Morris firma accordo con Vectura per 1,1 miliardi di sterline
EconomiaIl produttore delle sigarette Marlboro acquisisce così il 75% delle azioni dell'azienda inglese che si occupa di inalatori per l'asma. Mossa commerciale che fa parte della strategia 'Beyond Nicotine' promossa dal Ceo Olczak. Non mancano le critiche
Una delle compagnie più importanti dell’industria del tabacco ha acquistato un’industria che si occupa di inalatori per l’asma. Sembra una contraddizione, ma è realtà. La Philip Morris International (Pmi), produttrice e venditrice delle sigarette marchio Marlboro, ha deciso di comprare il 75% delle azioni dell’inglese Vectura per una cifra pari a 1,1 miliardi di sterline (poco più di 1,5 miliardi di dollari).
"Delivering a smoke-free future"
Una mossa di mercato annunciata da tempo e concretizzata il 16 settembre che rientra nella filosofia adottata dalla compagnia statunitense da maggio scorso, quando il ruolo di Ceo (Chief xxecutive officer) è stato assunto dal polacco Jacek Olczak. Un investimento che supera la soglia del 50% che sarebbe bastato per avere la maggioranza, e prevede una clausola che impedisce il rifiuto di vendere agli azionisti rimasti. “Delivering a smoke-free future”, si legge sul sito della Philip Morris. Poche parole per descrivere l’obiettivo di cambiare l’azienda partendo dalle radici. Lo stesso amministratore delegato, in un’intervista al Mail on Sunday, aveva dichiaro di sognare un mondo in cui sia “risolto il problema del fumo”, dove dagli scaffali mancano le sigarette Marlboro: “Vi faremo smettere di fumare”.
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La strategia 'Beyond Nicotine'
“Siamo molto entusiasti del ruolo fondamentale che Vectura svolgerà nella nostra strategia ‘Beyond Nicotine’ . Il nostro obiettivo è di generare almeno 1 miliardo di dollari in ricavi netti dai prodotti ‘Oltre la nicotina’ entro il 2025”. Attualmente i tre-quarti dei profitti Philip Morris provengono dalla vendita di sigarette. L’acquisizione di Vectura ha provocato reazioni contrastanti. Già quando si ipotizzava su questa operazione di mercato, tra giugno e luglio 2021, il consulente della banca d’investimenti olandese Abn Amro l’aveva definita in un'intervista al Financial Times come: “La mossa più cinica che potrei immaginare”. All’indomani della chiusura dell’affare, Sarah Woolnough, delegata della fondazione inglese per l’asma, è critica sulla decisione di vendere l’azienda di inalatori: “Ha venduto milioni di persone con malattie polmonari. Ha privilegiato il guadagno a breve termine rispetto alla redditività a lungo termine. In questo modo, crea incentivi perversi per Philip Morris a vendere più dei suoi prodotti annosi in modo che possano trarre altro profitto dal trattamento delle malattie legate al fumo”.