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Delocalizzazioni, i punti più discussi della possibile riforma

Economia

Dopo i casi Whirlpool e Gkn, il Governo ha allo studio una bozza di decreto per limitare il fenomeno delle delocalizzazioni: licenziamenti non dovuti alla crisi ma alla volontà di spostare la produzione dove il lavoro costa meno. A Sky Tg24 Bysiness l'analisi degli esperti: guarda il video

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Una serie di adempimenti e comunicazioni preventive ai ministeri interessati, la ricerca di acquirenti del ramo d'azienda dismesso, percorsi precisi di ricollocamento dei lavoratori in esubero: sono alcuni dei punti in discussione del "decreto anti-delocalizzazioni" allo studio del Governo per limitare il problema dei licenziamenti non legati alla crisi pandemica ma "solo" alla volontà delle aziende (spesso multinazionali) di spostare altrove la produzione per risparmiare sul costo del lavoro.

A Sky Tg24 Business, l'avvocato giuslavorista Nicole Vinci spiega in termini semplici pro e contro della nuova (possibile) normativa, che per idetrattori potrebbe scoraggiare le grandi industrie estere dall'investire in Italia, mentre per i fautori rappresenta il giusto argine allo strapotere di chi usufruisce anche di incentivi pubblici per poi chiudere i battenti lasciando per strada centinaia di dipendenti.

 

Nella puntata di martedì 31 agosto, spazio anche al nuovo capitolo della "guerra dell'hi-tech" tra Usa e Cina con Maria Paola Toschi, market strategist di JP Morgan Asset Management, e a uno studio su come sta evolvendo la richiesta di lavoro nel comparto digitale, in Italia, con Joelle Gallesi, managing director di Hunters Group (rivedi qui l'intera puntata)