Decreto Dignità, Boeri: "La stima di 8 mila posti persi è ottimistica"
EconomiaIl presidente dell'Inps in audizione alla Camera: "Il ministero del Lavoro sapeva che occupati sarebbero scesi. Di Maio ha perso contatto con la crosta terrestre". E ancora: "Mi minaccia chi deve tutelare la mia sicurezza". Fonti di Palazzo Chigi: toni inaccettabili
“Le stime dell'Inps su quanti posti di lavoro potrebbero andare perduti con l'approvazione del decreto Dignità possono apparire addirittura ottimistiche se si tiene conto che ai lavori in somministrazione vengono estese tutte le restrizioni stabilite dal decreto per i contratti a tempo determinato”. Lo ha dichiarato Tito Boeri durante l'audizione sul decreto Dignità (COSA PREVEDE) davanti alle commissioni Finanze e Lavoro della Camera, arrivata dopo il lungo botta e risposta dei giorni scorsi con il governo e dopo le polemiche tra Luigi Di Maio e Confindustria. Fonti di Palazzo Chigi: toni inaccettabili.
L'audizione di Boeri
Il presidente dell'Inps non arretra sulle stime del suo Istituto, secondo le quali si perderanno 8 mila posti di lavoro all'anno per effetto del decreto Dignità voluto dal governo Conte. Boeri puntualizza che "l'Inps ha condotto le stime su dati quasi interamente forniti dal ministero del Lavoro (comunicazioni obbligatorie) e ha avuto due giorni a disposizione per effettuare le stime, una volta ricevuti i dati dal Ministero". Secondo Boeri, l'ufficio legislativo del ministero del Lavoro ha inviato all'Inps la richiesta di relazione tecnica il 2 luglio chiedendo, "in particolare, di stimare la platea dei lavoratori coinvolti al fine di quantificare il minore gettito contributivo derivante dalla contrazione del lavoro a tempo determinato nonché il maggiore gettito derivante dall'aumento del contributo addizionale" previsto dalla legge 92/2012. Con lo scopo di bilanciare le minori entrate con il maggiore gettito e garantire quindi l'equilibrio finanziario".
"Il ministero del Lavoro sapeva"
“Dalla formulazione della richiesta - osserva Boeri - si evince che il ministero del Lavoro già aveva messo in conto una riduzione dell'occupazione a tempo determinato per effetto del decreto". Il presidente dell'Inps ha voluto "rimarcare come personalmente non sia affatto contrario allo spirito del provvedimento che viene discusso. Ma questo non mi esime dal fare i conti con la realtà che, spesso, ci impone delle scelte fra avere più di una cosa desiderata e meno di un'altra in qualche modo auspicabile".
"Di Maio ha perso contatto con la crosta terrestre"
Boeri, che già prima dell'audizione aveva risposto a chi lo accusava di fare politica mettendo in luce le criticità del decreto, ha poi lanciato una critica al ministro Luigi Di Maio: "Affermare che le relazioni tecniche esprimono un giudizio politico significa perciò perdere sempre più contatto con la crosta terrestre, mettersi in orbite lontane dal nostro pianeta. È un esercizio molto pericoloso perché, prima o poi, per spiegare perché si fanno certe cose e non si possono farne altre, bisognerà spiegare ai cittadini quali sono i vincoli di cui è costellato il mondo reale".
"Minacce da chi deve tutelare la mia sicurezza"
Boeri ha difeso l'autonomia dell'Inps, istituto che “ha 120 anni di storia alle spalle". "L'esecutivo che mi ha nominato non mi ha mai chiesto di giurare fedeltà al suo programma, né io avrei mai accettato di farlo. Chiedo lo stesso rispetto istituzionale a questo esecutivo, non tanto per me stesso, quanto per la carica che ricopro". Replicando al ministro dell'Interno Matteo Salvini, che nei giorni scorsi lo aveva accusato di vivere su Marte, Boeri ha detto: "Non posso neanche prendere in considerazione le richieste di dimissioni 'online' e le minacce da parte di chi dovrebbe presiedere alla mia sicurezza personale. Soprattutto non sono affatto disposto ad accettare l'idea che chi ricopre l'incarico di presidente dell'Inps debba in tutto e per tutto sposare le tesi del governo in carica".