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Fitch conferma il rating dell'Italia BBB, ma la prospettiva è debole

Economia
Tra i fattori positivi sottolineati da Fitch c'è la crescita della domanda interna (Getty Images)

Secondo l'agenzia Usa la ripresa c'è: il Pil crescerà dell'1,4% nel 2017 e dell'1,1% nel 2018. Ma preoccupa il quadro politico frammentato: “Dopo le elezioni del 2018 c'è il rischio di un governo non forte”

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La ripresa c'è ma la prospettiva a medio termine è debole, con preoccupazioni sul piano politico. Sono questi gli elementi principali della nota ufficiale con cui Fitch ha confermato il rating dell'Italia a BBB con prospettive stabili, esprimendo però dei dubbi sul futuro governo che uscirà dalle elezioni 2018.  

Nel 2017 il Pil cresce dell'1,4%

L'agenzia di rating statunitense conferma la stima di crescita del Pil dell'Italia dell'1,4 per cento nel 2017. Un passo avanti rispetto allo 0,9 per cento del 2016, anche se nel 2018 è previsto un abbassamento della crescita all'1,1 per cento. Cifre trainate da un innalzamento della domanda interna. Tra i fattori positivi della situazione italiana viene sottolineata l'economia diversificata e ad alto valore aggiunto, in grado di produrre indicatori del reddito nazionale pro capite, della governance e dello sviluppo umano “molto più forti” della media del gruppo di Paesi con lo stesso outlook.  

Male il debito pubblico

Ma la situazione, secondo Fitch, non è delle più rosee. L'Italia, che era stata declassata da BBB+ a BBB lo scorso aprile, continua a non risolvere fattori negativi come il livello estremamente alto del debito pubblico, il basso trend di crescita del Pil e l'attuale debolezza nel settore bancario. "L'attività economica ha guadagnato slancio ma continuiamo a considerare le prospettive di crescita a medio termine dell'Italia come deboli", si trova scritto nella nota.

Preoccupazioni sul quadro politico

A destare particolare preoccupazione, come aveva sottolineato anche Moody's lo scorso 7 ottobre, è il quadro politico che Fitch giudica ancora “altamente frammentato”. Le previsioni sulle prossime elezioni del 2018 sono tutt'altro che confortanti. Secondo l'agenzia di rating ci sono “rischi di un governo debole e di partiti populisti ed euroscettici che influenzano la politica” dopo il voto previsto nel maggio del prossimo anno.

Il ruolo della legge elettorale

La possibile debolezza del prossimo governo italiano, secondo Fitch, potrebbe derivare dalla nuova legge elettorale che, se da una parte “facilmente ridurrà la probabilità che un partito non mainstream possa guidare l'esecutivo”, dall'altra renderà necessaria “una coalizione più ampia per governare”. Per questo l'agenzia di rating ritiene improbabili interventi massicci in campo economico e continua a considerare “le prospettive a medio termine per una sostanziale riforma strutturale come deboli”.