Fontana di Trevi a pagamento o a numero chiuso? Ecco cosa succederà

Dimenticatevi per un po' le pose a bordo vasca a riproporre il bacio sfiorato tra Marcello Mastroianni e Anita Ekberg, le spalle date al dio del Mare Nettuno per il lancio della monetina, lo spazietto ritagliato sui gradini tra la folla per sedersi e contemplare una meraviglia centenaria. Per qualche mese potrete solo ammirarla dall'alto, e nel futuro tutti quei rituali saranno ad accesso limitato. Fontana di Trevi ha deciso di cambiare volto, schiacciata dalla spinta dell’overtourism e dalle previsioni di un’ondata di visitatori ancora più pesante per il Giubileo 2025. Tra i monumenti più famosi del mondo, il gioiello settecentesco simbolo della Roma della Dolce Vita ha davanti a sé una rivoluzione volta, nelle intenzioni del Comune, a preservarne la bellezza e la fruibilità. Niente più calche sul bordo della fontana, stop ai bivacchi selvaggi sui gradini tra hamburger e gelati, controlli più stretti contro i tuffi da cafoni nella vasca. Si parte da tre punti chiave: la ristrutturazione, una passerella e un cesto porta monete. A cosa portano questi tre elementi? Il futuro è solo l’accesso limitato per chi vuole visitare Fontana di Trevi o ci aspetta un vero e proprio ticket d'ingresso? Preservare Fontana di Trevi Per chi ha avuto modo di ammirarla più volte, è difficile non notare come il flusso di visitatori in piazza di Trevi abbia subito una impennata nel corso degli ultimi anni. Un angolo relativamente piccolo del centro di Roma accoglie ogni giorno 10-12mila persone che si accalcano per ammirare Fontana di Trevi, con punte insostenibili in alcuni orari. Il conto è presto fatto, lo fornisce direttamente l'assessore al Turismo di Roma Capitale Alessandro Onorato: 4 milioni di visitatori l’anno solo per il monumento. Numeri che testimoniano un gioiello sicuramente apprezzato, ma vissuto in modo caotico. Situazione che si aggrava quando arriva l’effetto-social, con le “challenge” lanciate dall’influencer di turno e la folla che si raduna intorno alla fontana a una determinata ora per partecipare, magari per riproporre un frame delle celebri sequenze della Dolce Vita. L’immagine colorita arriva dallo stesso assessore Onorato, che vorrebbe in futuro evitare che i turisti se ne vadano con il ricordo “di uno che ti sbava il gelato sulla spalla mentre si fa il selfie, oppure getta un pezzo di pizza sperando che la prenda un gabbiano”. Una misura dunque anche contro il bivacco sui gradini dei turisti armati di hamburger, patatine e bevande, perché – spiega prosaicamente lo stesso sindaco di Roma Roberto Gualtieri – Fontana di Trevi è come “un museo, e davanti alla Gioconda non ti metti a mangiare’’. Da qui l’idea di un cambiamento verso un modello di “turismo slow e responsabile” anche per questo monumento, con maggiore qualità di fruizione e sicurezza. La passerella e il cesto porta monete La prima parte del progetto del Comune per Fontana di Trevi si aggancia ai lavori di manutenzione straordinaria e pulizia del monumento, in corso in questi giorni fino alla fine dell’anno. Un intervento per rimuovere calcare, vegetazione e patine dalla fontana, ma anche tutte le macchie lasciate dall’enorme afflusso turistico sulle superfici esterne, sulle gradinate e a bordo vasca. Un’operazione da circa 330mila euro che fa parte di un più ampio piano di manutenzione delle fontane romane, come ad esempio la Barcaccia, previsto dal Pnrr e dal costo complessivo di oltre 1,1 milioni di euro. L'ultima pulizia risale al 2014-2015, effettuata col contributo di Fendi e durata 17 mesi. Questa “ristrutturazione” sarà completata entro la fine di dicembre 2024. Sarà questa la base di test per le prossime mosse volte a verificare – conti alla mano - e limitare il flusso turistico a ridosso della fontana. Verrà infatti installata e messa in funzione entro i prossimi trenta giorni una passerella rialzata a forma di ferro di cavallo, una sperimentazione che permetterà ai visitatori di osservare la fontana dall’alto e in modo ravvicinato, superando le barriere trasparenti. Non solo. Sarà preservato anche il tradizionale lancio della moneta. Non ci sarà la vasca riempita dall'acquedotto dell'"Aqua Virgo" ad accoglierla, ma un meno romantico cesto porta monete, che non impedirà ai visitatori di esprimere il desiderio di tornare a Roma. Una fonte di entrate importante per i progetti di solidarietà della Caritas, alla quale vengono devolute le monete raccolte nella vasca: si parla di oltre 1,5 milioni di euro recuperati solo nel 2023. L’accesso sarà però contingentato a gruppi. E questa sarà la chiave per acquisire dati reali per gli ingressi limitati a Fontana di Trevi in vista del prossimo futuro. Fontana di Trevi sarà a pagamento? Finiti i lavori di manutenzione, nel 2025 il monumento tornerà accessibile nella parte bassa, comprese le gradinate e il bordo vasca. Torneranno quindi tutti i "riti" tradizionali legati al celebre monumento. Ma l'anno del Giubileo sarà anche quello della rivoluzione per la Fontana. Sulla base dei dati raccolti con l'esperienza dei mesi finali del 2024, l'accesso al catino sarà contingentato. Potrà cioè accedere al cuore di piazza di Trevi - piazza che comunque resterà aperta a tutti nella parte alta - solo un numero limitato di persone per volta. Quando il catino si sarà riempito al limite stabilito, ci si potrà mettere in fila sotto la supervisione degli operatori del Comune, hostess e steward presenti sul posto. Bisognerà quindi attendere l'uscita di qualcuno prima di poter entrare nel catino. Non ci sarà la possibilità di prenotare la visita, né tornelli all'ingresso. Solo tanta, tanta pazienza. Ma l'accesso a Fontana di Trevi sarà a pagamento? Al momento no, ma è possibile che in futuro - anche in relazione ai costi di gestione del numero chiuso, con gli operatori necessari a gestire il flusso - venga stabilito un ticket minimo di uno o due euro per i turisti. Il chiarimento arriva direttamente dal sindaco della Capitale Roberto Gualtieri, che a Sky TG24 Live In Roma ha specificato: "Noi per il momento non mettiamo nessun ticket per la Fontana di Trevi. Facciamo solo una cosa di buon senso, far rispettare il proprio turno per vederla da vicino. L'idea del biglietto la valuteremo. Vedremo se una soluzione del genere sarà più comoda e razionale, se ad esempio serviranno parecchie hostess potrà forse avere senso un piccolo contributo, un biglietto simbolico di uno o due euro". Insomma, per una istantanea della Dolce Vita bisognerà avere un po' più di pazienza, ma sognare di essere Marcello Mastroianni o Anita Ekberg per il momento sarà ancora gratis.

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