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Alex Marangon, si cerca il killer tra i presenti al rito sciamanico: escluse piste esterne

Cronaca
©Ansa

Gli inquirenti escludono che chi ha ucciso il 25enne non stesse partecipando al rituale del Sol de Putamayo all’abbazia di Santa Bona a Vidor, Treviso. La pista più accreditata è che un tentativo di contenere il ragazzo, scappato forse in preda a una crisi dovuta all'assunzione di stupefacenti, si sia trasformato in un pestaggio dall'esito fatale. Nuovo sopralluogo dei Carabinieri all'abbazia: si cercano l'arma del delitto - una pietra o un bastone - e tracce ematiche

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Non sembra trovare credito l’ipotesi che Alex Marangon, 25 anni, sia stato ucciso al di fuori del rito sciamanico del Sol de Putamayo all’abbazia di Santa Bona a Vidor, Treviso, a cui stava partecipando la notte tra il 29 e il 30 giugno. Gli investigatori sono quindi convinti che il ragazzo sia stato colpito a morte da chi partecipava con lui al rito. In tutto c'erano una ventina di persone. La Procura di Treviso procede per omicido volontario, ma per ora non ci sono iscritti nel registro degli indagati. L’ipotesi più papabile al momento è che qualcuno abbia cercato di contenerlo dopo che il giovane si era allontanato dal gruppo in stato di agitazione, colpendolo forse con un bastone o con una pietra. Insomma: il tentativo di calmarlo sarebbe degenerato in un pestaggio fatale. Il suo corpo, con numerose costole rotte, è stato poi trovato nel fiume Piave. Mentre le autorità stanno ispezionando di nuovo l'area dell'abbazia, si cercano l'arma del delitto ed eventuali tracce di sangue. Non solo: si attendono gli esiti dell’esame tossicologico, per capire se e quali sostanze stupefacenti avesse assunto Marangon, e si cerca di far luce sulle dinamiche esatte del ritiro spirituale organizzato dal musicista Andrea Gorgi Zuin – detto Zu – e dalla compagna Tatiana “Tati” Marchetto. Alle 10 di sabato 13 si terranno i funerali, nella chiesa SS. Patroni d'Europa a Macron (Venezia).

Sentiti anche i curanderos che lo avrebbero seguito

Intanto sono state ascoltate - più volte -  tutte le persone presenti quella notte, oltre ad altri soggetti informati sui fatti che hanno fornito "elementi utili alle indagini". I due "curanderi" - tra cui Johnni Benavides - che avrebbero seguito il ragazzo veneziano nel momento in cui si sarebbe allontanato dalla abbazia sconsacrata sono a loro volta stati interpellati e, al momento, a loro carico non ci sarebbero elementi tali da attribuire loro responsabilità penali per l'accaduto. Smentita inoltre l'esistenza di un video, acquisito dal sistema di sorveglianza comunale, nel quale si noterebbe la figura di Alex seguita da altre sagome nelle vicinanze del centro del paese, l'unica area, cioè, dotata di una rete di videosorveglianza.

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