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Inchiesta in Liguria, Toti accusato anche di falso. Crosetto: "Ribrezzo per chi specula"

Cronaca
©Ansa

L'ultima ipotesi di reato a carico del governatore è legata alla gestione delle discariche in provincia di Savona. Intanto, dalle carte dell'inchiesta emergono nuovi dettagli sugli incontri sullo yacht dell'imprenditore Spinelli. Il ministro della Difesa torna all'attacco: "Tempistiche dell'arresto? Uno schema uguale da decenni"

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Dall'inchiesta della procura di Genova sul presunto sistema di corruttele in Liguria, emerge una nuova accusa per il governatore Giovanni Toti, ora agli arresti domiciliari: è quella di falso, che si aggiunge alla corruzione semplice continuata e alla corruzione aggravata dall'aver agevolato la mafia. L'ultima ipotesi di reato è legata alla gestione delle discariche in provincia di Savona. Dalle carte dell'indagine spuntano poi dettagli sugli incontri a bordo dello yacht di Aldo Spinelli ormeggiato al porto di Genova, che era tappezzato di microspie.

La questione delle discariche di Savona

Per comprendere la nuova accusa a Toti bisogna tornare nel 2021, quando la procura indagò l'imprenditore dello smaltimento rifiuti Pietro Colucci per finanziamento illecito al partito del governatore. Dalle telefonate raccolte nell'inchiesta sono emersi indizi su una presunta corruzione. Secondo gli investigatori, nel periodo 2016-2020 Colucci, tramite le sue società, finanziò Toti con 195mila euro Toti. In quello stesso periodo, si legge nell'ordinanza, "le società riconducibili al gruppo Colucci avevano avuto come interlocutore istituzionale la Regione Liguria, competente al rilascio di autorizzazioni in materia di gestione delle discariche. Tutti i finanziamenti provenienti dalle società del gruppo riconducibile a Colucci e diretti al Comitato Change e al Comitato Giovanni Toti Liguria non erano stati deliberati dai rispettivi organi sociali e, in alcuni casi, non erano neppure stati inseriti in bilancio".

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Le microspie sullo yacht

Come detto, dall'indagine emergono altri elementi sugli incontri sullo yacht di Spinelli. Secondo gli inquirenti, i meeting sull'imbarcazione "non riguardavano affari del tutto limpidi". Una circostanza li ha fatti insospettire: lo stesso imprenditore Spinelli, il figlio Roberto e l'allora presidente dell'Autorità portuale Paolo Emilio Signorini, prima di entrare nella barca di lusso, lasciavano i telefoni su un tavolo esterno. Un modo, sempre per gli inquirenti, per evitare di essere intercettati da eventuali trojan sugli smartphone. Ma erano inconsapevoli che lo stesso natante era stato imbottito di microspie, che hanno registrato i colloqui.

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Crosetto: "Ribrezzo per chi specula sulla vicenda"

Intanto, il ministro della Difesa Guido Crosetto è tornato a parlare dell'inchiesta in un'intervista a La Stampa: "Mi fanno ribrezzo le persone che speculano su vicende di questo tipo, ma so di essere in netta minoranza, anche all'interno del Centrodestra. Oggi ho visto le dichiarazioni di un ministro di Forza Italia che, di fatto, scarica Toti, dimenticando la storia del fondatore del suo partito e la persecuzione che subì. Queste cose non riesco a capirle, non le sopporto più". Poi, in merito alle tempistiche dell'arresto di Toti, Crosetto afferma: "Quando scoppiò lo scandalo in Puglia, che coinvolgeva il Pd, dissi che lo schema è uguale da decenni. Quando colpiscono qualcuno a Sinistra, è perché devono aprirsi la porta per poter affondare il colpo ancora più forte dall'altra parte. Ci azzecco tutte le volte".

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