L'imprenditore non è più indagato per il solo falso in testamento e tentata truffa, ma anche per tentata estorsione ai danni dei figli dell'ex premier
Si aggrava la posizione di Marco Di Nunzio, imprenditore in Colombia, indagato per aver pubblicato lo scorso 29 settembre 2023 presso un notaio di Napoli un presunto testamento di Silvio Berlusconi. A quanto riporta il Corriere della Sera, il 55enne torinese non è più indagato per il solo falso in testamento e tentata truffa, ma anche per tentata estorsione ai danni dei figli di Berlusconi. Quest'ultimo, secondo il documento pubblicato a Napoli, il 21 settembre 2021 davanti a un notaio di Cartagena avvrebbe destinato all'imprenditore 26 milioni, uno yacht, le ville ad Antigua nelle Antille, e soprattutto il 2% della Fininvest.
Le indagini
Il 6 novembre Di Nunzio, già indagato, aveva chiesto inutilmente al Tribunale civile il sequestro di parte dei beni degli eredi Berlusconi. Inoltre, per controbattere all'ambasciata italiana che attestava come Berlusconi non fosse mai entrato in Colombia, tantomeno il 21 settembre 2021, l'imprenditore aveva prodotto alcuni documenti secondo cui Berlusconi non risulterebbe sui normali registri frontalieri della Colombia perché vi sarebbe arrivato dal mare, a bordo di un peschereccio: si tratta di due apparenti fatture d'acquisto riguardanti due quadri di Botero e uno smeraldo, e dell'esito negativo di un tampone molecolare Covid in teoria effettuato da Berlusconi.
Sentita Marta Fascina
Nell'ambito dell'inchiesta è stata sentita in una caserma della Guardia di Finanza anche Marta Fascina, 33enne deputata ultima compagna di Silvio Berlusconi sino alla morte lo scorso 12 giugno. Su questa vicenda, il procuratore di Milano Marcello Viola e la pm Roberta Amadeo hanno voluto chiedere a Fascina se ricordasse dove fosse Berlusconi il 21 settembre 2021, e se a sua conoscenza fosse mai stato in Colombia. Fascina lo ha escluso, e su quel giorno ha documentato, con le copie di una agenda, dov'era e cosa aveva fatto Berlusconi.