Cortei, flash mob e sit-in attraversano il Paese, con i più giovani in prima linea. Oggi è successo a Roma e a Padova, dove la giovane uccisa - per il cui omicidio è indagato l'ex fidanzato Turetta - studiava Ingegneria biomedica
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MANIFESTAZIONI PER GIULIA CECCHETTIN
- L’Italia scende in piazza per Giulia Cecchettin. Cortei, flash mob e sit-in attraversano l’Italia, con giovani e studenti in prima linea. Oggi è successo a Roma e a Padova, dove la ragazza studiava Ingegneria biomedica: si sarebbe dovuta laureare giovedì scorso. Alla discussione non è mai arrivata: è stata trovata uccisa lo scorso 18 novembre, dopo una settimana di ricerche. Per il suo omicidio è indagato l’ex fidanzato Filippo Turetta, che l’aveva sequestrata sabato 11 novembre. In foto: Roma
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“SE DOMANI NON TORNO BRUCIATE TUTTO”
- “Se domani non torno bruciate tutto” è uno dei messaggi lanciati dagli striscioni del corteo che oggi pomeriggio si è tenuto a Roma, ispirato da una poesia dell’attivista peruviana Cristina Torres Cáceres e citato anche dalla sorella della giovane uccisa, Elena Cecchettin
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“PER NESSUN’ALTRA”
- “Per nessun’altra” e “L’uomo violento non è malato, è figlio sano del patriarcato” recitavano altri striscioni comparsi nel corteo, partito da piazzale Aldo Moro e arrivato dopo tre ore di marcia davanti al rettorato dall’Università La Sapienza
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UN CORTEO SENZA COLORE POLITICO
- La manifestazione è stata organizzata dall'associazione Sinistra Universitaria Sapienza "per ricordare con rabbia e con amore Giulia Cecchettin e tutte le vittime del patriarcato”. All’iniziativa – “che non ha però colori politici" – hanno partecipato centinaia di giovani
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“CI VOGLIAMO LAUREARE DA VIVE”
- Diverse le fermate del gruppo di manifestanti all’interno dello stesso ateneo de La Sapienza, da cui oggi sono state spostate le lezioni per permettere il corteo. “Ci vogliamo laureare da vive” è la frase che accompagnava un mazzo di fiori tenuto da una ragazza scesa in piazza. Una delle indiscrezioni che circola è che Turetta, nei mesi precedenti all’omicidio, avesse fatto pressione su Cecchettin per aspettare che lui avesse finito l’esame e poi laurearsi insieme: anche lui studiava ingegneria a Padova
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LA MANIFESTAZIONE DEL 25 NOVEMBRE
- I manifestanti si sono dati appuntamento in piazza il 25 novembre, quando nel mondo si celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne
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IL FLASH MOB "RUMOROSO" A PADOVA
- A Padova, nel cortile dell'Università, gli studenti si sono riuniti in un flash mob "rumoroso", mentre nelle aule si osservava un minuto di silenzio. Era stata proprio Elena Cecchettin a chiedere di "far rumore" della sorella. La rettrice dell'Università, Maddalena Mapelli, ha assicurato che a Cecchettin verrà simbolicamente conferita la laurea
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“È STATO IL VOSTRO BRAVO RAGAZZO, UN PO’ POSSESSIVO”
- Molto si è discusso in questi giorni per la narrativa dominante sul principale e unico indagato per l’omicidio, Turetta, descritto come un “bravo” ragazzo, seppur possessivo. Il messaggio dei manifestanti a Padova è chiaro
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DA PORTA PORTELLO A PIAZZA DELLE ERBE
- Il corteo è iniziato da Porta Portello, il quartiere degli universitari. Ultima tappa: piazza delle Erbe
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"SIAMO ARRABBIATE E LO URLEREMO"
- "Siamo arrabbiate e oggi lo urleremo, non faremo silenzio, faremo rumore" ha detto al microfono una portavoce dei vari comitati promotori aprendo la fiaccolata: "Siamo il grido altissimo di tutte quelle donne che oggi non hanno più voce"