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Stupro di Caivano, stasera il corteo. Don Patriciello: "Non vado via, Meloni qui giovedì"

Cronaca
©Ansa

Duecento persone hanno manifestato nella città dove sono avvenuti gli abusi di gruppo sulle due cuginette di 10 e 12 anni da parte di un branco di adolescenti. Per il governatore De Luca si tratta di “un inferno in terra" e bisogna "istituire uno stato d'assedio vero e proprio militare”. Il parroco: “Servirà un esercito di insegnanti elementari e di assistenti sociali”

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Si è tenuto oggi il corteo a Caivano, dopo gli abusi di gruppo sulle due cuginette di 10 e 12 anni da parte di un branco di adolescenti. A partecipare sono state circa 200 persone, che hanno sfilato sotto la pioggia, lungo le strade del Parco Verde. A guidare il corteo è stato il parroco, don Maurizio Patriciello, che ha annunciato: “La presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni verrà giovedì al Parco Verde di Caivano”. Il prete ha anche spiegato che “in questo quartiere non ho mai chiesto di venire e non ho mai chiesto di andare via perché mi sentirei un traditore", rimarcando che non lascerà mai da sole le persone. Intanto, il governatore della Campania Vincenzo de Luca ha detto che Caivano è "un inferno in terra" e bisogna "istituire uno stato d'assedio vero e proprio militare. È un'espressione forte, ma non riesco a trovarne un'altra. Dobbiamo dire con grande spirito di verità che a Caivano lo Stato non esiste, nonostante l'impegno di forze dell'ordine estremamente limitate”.

Sindaci e deputati al corteo

Al corteo, come detto, hanno partecipato circa 200 persone: tanti rappresentanti del mondo del volontariato e delle associazioni, di meno i cittadini del quartiere. Erano presenti anche quattro sindaci della zona, il deputato Francesco Borrelli, tra i promotori dell'iniziativa, la vicepresidente del Parlamento Europeo Pina Picierno e l'assessore regionale alla Legalità, Mario Morcone. Alla manifestazione c’erano anche l'ex presidente della Camera, Roberto Fico e la sottosegretaria Pina Castiello. Hanno aderito alla manifestazione anche il Partito socialista e Alleanza Verdi-Sinistra, rappresentata dal deputato Francesco Emilio Borrelli.

Don Patriciello: “Non vado via perché sarei un traditore”

“La vostra presenza mi conforta e mi conferma che bisogna chiamare a raccolta i buoni”, ha detto don Maurizio Patriciello alle persone che si sono radunate in chiesa dopo il corteo che si è tenuto lungo le strade del Parco Verde, a Caivano. "In questo quartiere non ho mai chiesto di venire e non ho mai chiesto di andare via perché mi sentirei un traditore", ha aggiunto don Patriciello rimarcando che non lascerà mai da sole le persone. "Oggi il presidente De Luca ha detto che qui lo Stato non c'è ma questa è la diagnosi, noi adesso ci aspettiamo la terapia". Don Patriciello aveva fatto sapere poco prima che “la presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni verrà giovedì al Parco Verde di Caivano. Io sono tanto speranzoso. Vediamo cosa accadrà dopo la visita”.

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"Oggi il governatore ha parlato di uno stato d'assedio. I carabinieri di Caivano in un anno hanno fatto 200 arresti, io non penso che servirà un'altra compagnia di carabinieri. Servirà un esercito di insegnati elementari e di assistenti sociali”, ha detto don Maurizio Patriciello, commentando le dichiarazioni del presidente della Regione, Vincenzo De Luca, che ha parlato della necessità di uno "stato d'assedio militare" a Caivano. "Se ci sono donne che non sono in grado di educare i propri figli, lo Stato deve supportare le famiglie. Questo quartiere nato dopo il terremoto dell'80 porta con sé tutte le criticità di un quartiere nato come un fungo dove sono state ammassate le famiglie più povere dei quartieri più poveri di Napoli. È normale che nasca un ghetto, che poi è stato lasciato a sé stesso".

Don Patriciello: “Non ci rassegniamo”

"Alla Meloni, cui abbiamo il dovere di dire grazie per aver accettato il mio invito a venire qui, chiedo: 'ridate questo spazio ai bambini e mettete le famiglie in condizione di andare avanti’”, ha detto ancora don Maurizio Patriciello nel corso della manifestazione a Caivano. "Ci vuole un esercito di maestri elementari. Il numero degli assistenti sociali deve essere quello che è sulla carta, i servizi sociali devono essere amici, devono rappresentare un supporto per le famiglie, non fare paura perché portano via i bambini. Mi auguro avvenga quanto accaduto con i carabinieri, oggi vicini alla gente del posto e visti non più in modo ostile. Vogliamo i vigili in strada, le telecamere. Siamo nel cuore di quella che è definita la terra dei fuochi, dove vengono a sversare rifiuti da ogni dove. I territori diventano ghetti e tutto questo porta a questo. Non ci rassegniamo certo, dobbiamo andare avanti e anche se salveremo un solo bambino avremo fatto tanto".

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