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Kata, indagine riparte da ex hotel Astor di Firenze. Madre: “Mi facciano sapere se è viva”

Cronaca
©Ansa

A quasi due mesi dalla scomparsa, quattro persone sono state arrestate per il racket degli affitti nello stabile di via Maragliano, da cui la piccola è sparita. Fra loro anche lo zio materno della bambina, l’ultimo ad averla vista prima che svanisse nel nulla il 10 giugno. "Vorrei sapere se Kata è viva, se sta bene. Spero che la nuova indagine serva a trovarla”, ha detto la madre Kathrine Alvarez

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A quasi due mesi dalla scomparsa, ripartono dall'ex hotel Astor le ricerche di Kata, la bambina scomparsa a Firenze lo scorso 10 giugno. Quattro persone sono state arrestate per il racket degli affitti nell'ex hotel di via Maragliano, da cui la piccola è sparita. Fra loro anche lo zio materno della bambina, l’ultimo ad averla vista prima che svanisse nel nulla, secondo le ricostruzioni disponibili finora. Le accuse - scaturite dal percorso di indagine per ritrovare la bimba - sono di estorsione, tentativi di estorsione e rapina, minacce, ma anche tentato omicidio e lesioni gravi, tra il novembre 2022 e il maggio 2023, ai danni di altri occupanti dello stabile. Lo scorso 17 giugno, una settimana dopo la scomparsa della bambina, l'hotel Astor era stato sgomberato. "Vorrei sapere se Kata è viva, se sta bene, sono passati due mesi e stare così senza sapere nulla mi fa stare male. Non si può stare così. Chi sa di Kata mi faccia sapere qualcosa", ha detto Kathrine Alvarez, la madre della bambina, in uno sfogo coi suoi legali. "Spero che la nuova indagine serva a trovarla", ha aggiunto. Anche il suo cellulare e quello del marito, Miguel Chicclo Romero, sono stati perquisiti ma la coppia non è indagata.

Proseguono le indagini

I carabinieri, infatti, sono stati incaricati dalla procura di svolgere un approfondimento investigativo con una decina di perquisizioni, che appunto hanno riguardato anche i genitori della bambina, oltre a familiari e parenti, nonché terze persone loro conoscenti. Come ha specificato in una nota il procuratore aggiunto Luca Tescaroli, si tratta di perquisizioni a soggetti non indagati e ritenute necessarie per trovare elementi utili a rintracciare Kata e chi l'ha rapita all'Astor. I decreti firmati dai pm Christine von Borries e Giuseppe Ledda, secondo quanto si apprende, avevano in particolare la finalità di acquisire le copie delle memorie dei telefoni cellulari dei genitori, soprattutto riguardo alle attività svolte sui social network (gruppi di conversazione, chat, ecc.), a partire da Tik Tok, Facebook, Whatsapp e Instagram. Le copie delle memorie dei cellulari saranno esaminate nei prossimi giorni. Analoghe ispezioni, disposte nella forma della perquisizione domiciliare, hanno riguardato altri familiari di Kata come lo zio paterno 18enne, e il nonno paterno, ma anche la zia acquisita, ossia la moglie di Argenis Abel Alvarez Vazsquez, lo zio Abel, 29 anni, tra gli arrestati dalla squadra mobile della questura per il racket degli affitti illeciti all'Astor.

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