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Alluvione Emilia-Romagna, conta dei danni e ricostruzione un mese dopo

Cronaca
©Ansa

Quasi 9 miliardi di danni, secondo quanto riportato dal Resto del Carlino, e  1,8 miliardi sono necessari immediatamente per ripristinare le strade locali e gli argini dei fiumi e metterli in sicurezza per l'autunno

 

 

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A un mese esatto dall'alluvione che ha messo in ginocchio l'Emilia-Romagna, la Regione di Stefano Bonaccini ha stilato una stima del disastro, ancora provvisoria, e l'ha messa di fronte al governo ieri, in occasione del tavolo operativo a Palazzo Chigi coordinato dal ministro della Protezione Civile Nello Musumeci che ha assicurato "massima attenzione e disponibilità a fornire gradualmente le risorse" ma comunque "dopo una verifica del piano stesso". Resta lo stallo sul commissario. Gli enti locali (e il Pd di Elly Schlein) sono in pressing per una nomina rapida, ma il viceministro alle Infrastrutture Galeazzo Bignami (FdI) frena: prima capiamo cosa c'è da fare, dice, poi capiremo chi deve farlo.

I numeri dell'alluvione

Secondo quanto riportato dal Resto del Carlino i morti sono 15, gli sfollati oltre 36mila e i danni stimati al momento sono circa 8,8 miliardi. In Emilia Romagna dal 1 al 18 maggio sono caduti oltre 4,5 miliardi di metri cubi d’acqua sono caduti su una porzione di territorio di 16 mila chilometri quadrati, 100 comuni coinvolti dai dissesti, 23 fiumi e corsi d’acqua esondati mentre altri 13 hanno visto superamenti del massimo livello di allarme. E ancora migliaia le frane aperte, 376 le principali verificatesi tra collina e montagna, oltre 30 le frazioni isolate, 105 le scuole allegate o irraggiungibili a causa di frane e smottamenti. Nei 6 giorni in cui le due ondate di maltempo sono state più intense ha piovuto per un totale di 80 ore. Dal 1° al 3 maggio i temporali sono durati tra le 42 e 44 ore, in modo continuo, con intensità medie orarie tra i 3 e 5 millimetri e picchi di 13-14 millimetri nelle stazioni di Le Taverne, Monte Albano e Trebbio.

 

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Danni anche alle strade

Un evento di questa portata, secondo i modelli climatici elaborati dagli esperti, si verifica ogni 200 anni ma in Romagna ce ne sono stati due a distanza di soli 15 giorni. La Protezione civile ha azionato 173 pompe idrovore durante l’emergenza per drenare l’acqua che si è riversata sui territori dopo l’esondazione dei fiumi. Queste calamità hanno avuto un grande impatto anche sulla viabilità e sulle infrastrutture della Regione, dall’autostrada ai tratti ferroviari hanno subito dei danni che hanno provocato la loro interruzione per brevi o lunghi periodi. Sono state 544 le strade tra comunali e provinciali che sono state chiuse completamente.

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