Il corpo di un uomo di circa trent'anni è stato recuperato dai sommozzatori della Guardia costiera, su segnalazione del personale della Protezione civile che ha avvistato il cadavere
È stata trovata la 90esima vittima del naufragio del barcone carico di migranti che si è schiantato su una secca, lo scorso 26 febbraio, al largo di Steccato di Cutro. Il corpo di un uomo di circa trent'anni è stato recuperato dai sommozzatori della Guardia costiera, avvisati dal personale della Protezione civile che ha avvistato il cadavere. La zona dell'ultimo ritrovamento, a nord di Steccato di Cutro, è quella al momento più distante dal luogo dove è avvenuta la tragedia.
Le vittime del naufragio
Secondo le stime delle autorità, sono ancora una decina le salme da recuperare. Delle 90 persone decedute, secondo gli ultimi dati diffusi dalla prefettura di Crotone, 34 sono i minori morti (21 maschi e 13 femmine), di cui 31 sotto i 14 anni di età. Tra le vittime di età adulta, quindi, alla luce dell'ultimo avvistamento, 30 sono di sesso maschile e 26 di sesso femminile. Ieri la neo prefetta Franca Ferrara in un incontro con i giornalisti ha assicurato che le ricerche andranno avanti notte e giorno.
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Il monumento
"Questo monumento sta a significare che noi i riflettori non li abbasseremo mai. Sarà a ricordo di quello che e' successo per ribadire la solidarietà e l'accoglienza del popolo di Cutro". Lo ha detto il sindaco di Cutro, Antonio Ceraso, nel corso dell'inaugurazione del monumento dedicato alle vittime del naufragio. Il monumento è stato scoperto in piazzale Africa a Steccato di Cutro dal sindaco Ceraso e dal sottosegretario agli interni, Wanda Ferro, insieme a due sopravvissuti al naufragio.