"Con l’annunciata assenza di precipitazioni significative per almeno una settimana cresce l’allarme siccità nelle campagne del Nord Italia con il fiume Po a secco come d'estate" dichiara la Coldiretti. Mentre al Sud si contano i danni provocati dal maltempo dei giorni scorsi
E’ un’Italia spaccata in due. Niente piogge al Nord, mentre il Sud conta i danni provocati dal maltempo. Cresce l'allarme siccità nella Pianura Padana, mentre in Sicilia ci sono le campagne sott’acqua per colpa dei nubifragi dei giorni scorsi. “Il fiume Po in secca come d’estate” scrive sul suo sito la Coldiretti che segnala una realtà significativa: il Ponte della Becca, in provincia di Pavia si trova a -3,2 metri rispetto allo zero idrometrico “con le rive ridotte a spiagge di sabbia come in estate”, precisa la confederazione nazionale dei coltivatori diretti.
Coldiretti: a rischio 1/3 del Made in Italy a tavola
Il nord fa i conti con una gravissima siccità “dopo un 2022 in cui nel settentrione si è registrata la caduta del 40% di precipitazioni in meno, con terreni, fiumi e laghi a secco ma anche lo scarso potenziale idrico stoccato sotto forma di neve nelle montagne”, afferma la Coldiretti. "Una situazione preoccupante anche in vista dei prossimi mesi quando le coltivazioni avranno bisogno di acqua per crescere", precisa l’associazione. La situazione del più grande fiume italiano è rappresentativa delle difficoltà in cui si trovano tutti gli altri corsi d'acqua del settentrione con i grandi laghi che hanno percentuali di riempimento che vanno dal 35% del lago di Garda al 38% di quello Maggiore fino ad appena al 20% di quello di Como. Con il Po a secco, sottolinea la Coldiretti, rischia 1/3 del Made in Italy a tavola che si produce in Pianura Padana dove si concentra la metà dell'allevamento nazionale.
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I danni provocati dall’uragano Nikola in Sicilia
La Sicilia invece, investita dal maltempo, ha le campagne sott'acqua, danni alle serre distrutte, alberi crollati, ma anche raccolta degli ortaggi e degli agrumi bloccata per effetto del maltempo. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base di dati dell’European Severe Weather Database (Eswd) che sottolinea: “Nell’arco di due giorni l’uragano Nikola ha provocato ben 24 eventi estremi tra bombe d’acqua e tempeste di vento concentrate soprattutto sul versante orientale della Sicilia”. Il maltempo ha interessato anche altre regioni del Sud come la Calabria e la Sardegna.