
Enrico Mattei, la storia del fondatore di Eni e il mistero sulla sua morte. FOTO
La ristrettezza economica durante l’infanzia, il primo lavoro – verniciatore di letti – e poi l’inizio della carriera che lo portò a riformulare l’Agip, Azienda generale italiana petroli. Ma anche la Resistenza vissuta sulle montagne di Matelica e la morte, causata da un ordigno esplosivo posto all’interno dell'aereo su cui viaggiava

Enrico Mattei è stato il fondatore, nel 1953, dell’Ente nazionale idrocarburi: l’Eni. Nel corso della sua vita ha fatto parte dei partigiani e della Democrazia cristiana
Enrico Mattei, il ricordo di Mattarella: "Costruttore della Repubblica"Nasce il 29 aprile 1906 ad Acqualagna in provincia di Pesaro. I suoi genitori sono Angela Galvani e Antonio Mattei. Il padre nel 1919 da brigadiere dei carabinieri è promosso maresciallo e trasferisce la famiglia a Matelica, in provincia di Macerata. Enrico studia alla scuola tecnica inferiore
Giorgia Meloni in Algeria: "Algeri fondamentale per realizzare Piano Mattei per l'Africa"Fa presto carriera. Prima operaio, poi aiutante chimico. A vent'anni diventa direttore del laboratorio. Nel 1926 riesce ad aprire un negozio di stoffe per la madre, che dovrà però chiudere nel 1929 a causa della crisi economica
Mattei si trasferisce a Milano dove apre con la sorella e il fratello un piccolo laboratorio di oli emulsionanti per l'industria conciaria e tessile. Nel 1934 fonda l'Industria Chimica Lombarda, con uno stabilimento in via Tartini, non lontano dall’attuale fermata della metropolitana Dergano
Nel 1936 si sposa con la viennese Greta Paulas, si diploma ragioniere e si iscrive all'Università Cattolica
Nel maggio 1943 conosce Giuseppe Spataro, esponente della Democrazia Cristiana. Grazie a questo incontro arriva ai circoli antifascisti milanesi e prende parte alla Resistenza. Il 25 luglio 1943, insieme a Marcello Boldrini, economista dell’Università Cattolica, si unisce ai gruppi partigiani attivi sulle montagne circostanti Matelica
Tornato a Milano riprende i contatti con la Democrazia Cristiana locale. Quest’ultima lo nomina comandante del Corpo volontari per la libertà, la prima struttura di coordinamento delle forze partigiane durante la Seconda guerra mondiale riconosciuta sia dal Governo italiano che dagli Alleati
Poco dopo la fine della guerra civile in Italia, Mattei viene incaricato di liquidare e di provvedere alla sostanziale privatizzazione degli asset energetici dell'Agip, l’Azienda generale italiana petroli, costituita nel 1926 dallo Stato italiano per sviluppare una propria attività petrolifera
Mattei però cambia strada e dopo anni di trattative – iniziate nel 1947 – nel 1953 fonda l’Eni, l’Ente nazionale idrocarburi. Inizia a creare una rete di collaboratori attivi sulla scena internazionale, fra i punti cardine dell’azienda
Non guida l’attività di Eni per molto: muore infatti il 27 ottobre 1962, quando l’aereo su cui viaggia, proveniente da Catania e diretto a Linate, precipita a Bascapè, in provincia di Pavia. A perdere la vita sono lo stesso Mattei, il pilota Irnerio Bertuzzi e il giornalista americano William McHale
Molto si è discusso sul ruolo della mafia italiana, che secondo le principali ipotesi avrebbe agito per conto della mafia italoamericana a causa di contrasti con le “sette sorelle”, cioè le aziende petrolifere più famose cui Eni faceva concorrenza
Mattei, ricorda sempre Il Post, aveva anche ricevuto minacce dall’Organisation de l’Armée Secrète, organizzazione di estrema destra francese che, con attentati e omicidi, si mostrava contraria all’indipendenza dell’Algeria ottenuta proprio nel 1962 (anno in cui Mattei morì). Il fondatore di Eni non fece mai segreto del suo sostegno ai movimenti di liberazione del Paese nordafricano
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