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Papa Francesco: "Omelie non sono conferenze, durino 8-10 minuti"

Cronaca

Il Pontefice torna ad invitare i sacerdoti a ridurre la durata delle prediche senza rinunciare alla qualità delle riflessioni, per accompagnare i fedeli nella preghiera

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Durante il Corso internazionale di formazione per i responsabili diocesani delle celebrazioni liturgiche, Papa Francesco è tornato sul tema della riduzione della durata delle omelie durante le messe. 

"Per favore, le omelie sono un disastro", è stato il commento netto del pontefice, che in merito alla durata delle prediche dei sacerdoti ha tracciato delle linee guida precise. "Devono durare 8-10 minuti, non di più. E sempre un pensiero, un affetto, un'immagine, che la gente si porti a casa qualcosa. L'omelia non è una conferenza, è un sacramentale: la si prepara in preghiera, con spirito apostolico".

Al contempo, però, le omelie non devono calare dal punto di vista della qualità delle riflessioni che propongono ai fedeli. “Andare nelle parrocchie e non dire nulla di fronte a liturgie un po’ sciatte, trascurate, mal preparate, significa non aiutare le comunità, non accompagnarle. Invece con delicatezza, con spirito di fraternità, è bene aiutare i pastori a riflettere sulla liturgia, a prepararla con i fedeli”, ha commentato il pontefice. 

 

Aiutare l'assemblea

L'attenzione dei sacerdoti, nelle indicazioni del Papa, dev'essere sempre quella di mettersi al servizio dei fedeli. I sacerdoti devono infatti “vivere in pienezza l’azione liturgica. In questo il maestro delle celebrazioni deve usare una grande saggezza pastorale: se sta in mezzo al popolo capirà subito e saprà bene come accompagnare i confratelli, come suggerire alle comunità ciò che è adatto e realizzabile, quali sono i passi necessari per riscoprire la bellezza della liturgia e del celebrare insieme”.

Il pontefice si è infine espresso con severità contro il rumore che talvolta si sente nelle sagrestie prima e dopo le celebrazioni liturgiche. "Il silenzio apre e prepara al mistero, permette l’assimilazione, lascia risuonare l’eco della Parola ascoltata. È bella la fraternità, è bello salutarsi, ma è l’incontro con Gesù che dà senso al nostro incontrarci, al nostro ritrovarci. Dobbiamo riscoprire e valorizzare il silenzio”, sono state le sue parole in proposito. 

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