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Ladri di acqua, reti idriche colabrodo in Calabria e nessun fondo Pnrr

Cronaca

Giorgia De Benetti

Gli impianti idrici della regione sono vetusti e le perdite d'acqua sono ingenti, ma i fondi europei per ricostruirli non sono stati assegnati

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LO SPECIALE LADRI DI ACQUA

Tutti i giorni il cemento viene spaccato alla ricerca di tubi che perdono acqua, non solo a Crotone ma in tutta la Calabria che vive una continua emergenza idrica. Le strade si allagano, il servizio viene interrotto. Non esiste una mappatura, trovare i punti è spesso un’impresa. La gestione è frammentata: Cogesi è un consorzio di comuni che gestisce la distribuzione dell’acqua in provincia di Crotone, mentre tutta la regione fa riferimento a Sorical per la grande adduzione, gli acquedotti per esempio, oltre che la vendita dell’acqua. La società, commissariata, è in liquidazione. Un unico grande tubo di cemento porta l’acqua a Crotone, si rompe spesso, è necessario svuotarlo per ripararlo e la città rimane giorni senz’acqua. Di recente il disservizio è durato quattro giorni e la protezione civile è dovuta intervenire.

I mancati fondi del Pnrr

La Regione Calabria ha appena rilevato tutte le quote di Sorical, l’obiettivo è un unico gestore, Multiutility, per acqua e rifiuti dopo che i fondi del Pnrr non sono stati assegnati, nonostante la grande emergenza generando una polemica profonda oltre alla ricerca delle responsabilità. Fondi necessari a ricostruire impianti costruiti con gli aiuti della Cassa per il mezzogiorno, tra gli anni ‘60 e ‘70. E così a Lamezia è spesso necessario ricorrere alle autobotti perché tra acquedotti e tubi che si rompono l’emergenza è continua.

Gli allacci abusivi

Amministratori e gestori lamentano il mancato pagamento delle bollette da parte dei cittadini, alcuni dei quali per anni ricorrono ad allacci abusivi: dalle famiglie, ai ristoranti sino alle aziende agricole il furto d’acqua può durare anni. Dispersione marginale in una giungla di tubi e molto altro, ciò che il sindaco di Lamezia Paolo Mascaro definisce una cattiva amministrazione del settore idrico durata anni. Lo si vede per strada, tra un geiser e una pozza, a cui gli abitanti hanno fatto oramai l’abitudine.

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