25 aprile, manifestazioni in Italia. Contestati Letta, Pd e Brigata Ebraica a Milano. FOTO
In tanti hanno sfilato per celebrare la Festa della Liberazione. Nella Capitale diverse migliaia di persone si sono ritrovate a Porta San Paolo, luogo simbolo della Resistenza, dove il 10 settembre 1943 circa 400 civili furono uccisi dai nazifascisti. Altro raduno a piazza di Torre Argentina con Emma Bonino e Carlo Calenda. Alta la partecipazione a Milano dove è stato contestato anche il Governo. Cortei anche a Cagliari, Crescenzago, Bergamo e in molte altre città italiane
In tutta Italia, il 25 aprile, le strade sono tornate a riempirsi di persone per le manifestazioni in occasione della Festa della Liberazione. A Roma, nella Capitale, il corto dell'Anpi è partito sulle note di "Bella Ciao" da Largo Bompiani per terminare a Porta San Paolo, luogo simbolo della Resistenza. Un altro evento si è tenuto a piazza di Torre Argentina. Polemiche a Milano, dove sono stati contestati il Pd e la Brigata Ebraica
GUARDA IL VIDEO: 25 aprile, l'omaggio di Mattarella all'UcrainaTra le varie bandiere sventolate, ce ne sono state anche alcune ucraine. "Vogliamo mantenere il senso di festa e commozione per i caduti della Resistenza", ha spiegato il presidente Roma e Lazio, Fabrizio de Sanctis, che riguardo alle polemiche aggiunge: "Abbiamo sempre condannato l'occupazione di uno Stato sovrano. Il tema centrale però è la pace. Noi siamo contro l'invio delle armi e contro il riarmo dell'Europa" (Nella foto: la manifestazione a piazza di Torre Argentina)
25 aprile, perché si festeggia la LiberazioneIn uno striscione esibito dalla Cgil si leggeva: "Noi con i fascisti abbiamo finito di parlare il 25 aprile 1945" (Nella foto: la manifestazione di piazza di Torre Argentina)
Festa della Liberazione, come spiegarla ai bambiniIn totale al corteo romano hanno partecipato alcune migliaia di persone. La marcia si è conclusa a Porta San Paolo, luogo simbolo della Resistenza, dove il 10 settembre 1943 circa 400 civili furono uccisi dai nazifascisti (Nella foto: la manifestazione di piazza di Torre Argentina)
GUARDA IL VIDEO: Mattarella cita "Bella Ciao" pensando all'UcrainaIn una manifestazione parallela che si è tenuta a Piazza di Torre Argentina a Roma, organizzata da +Europa e Associazione Partigiani, ha preso la parola Emma Bonino: "Noi riteniamo che questa giornata appartenga a tutti e in particolare quest'anno la dedichiamo all'Ucraina, anche se ci sono anche altre guerre in questo momento nel mondo". Presente anche il leader di Azione, Carlo Calenda
25 aprile a Roma, striscioni anti-Usa. Anpi: inopportuniA Milano ci sono stati nei vari quartieri una serie di cortei, giri in bici, deposizioni di corone e manifestazioni organizzati dalle sezioni locali dell'Anpi in occasione del 25 aprile, in attesa del corteo nazionale con comizio in piazza Duomo, partito nel pomeriggio. Secondo l'Anpi sono scese in piazza 70mila persone. Non sono mancati striscioni contro la guerra, ma anche contro la fornitura di armi da parte della Nato all'Ucraina
GUARDA IL VIDEO: Il corteo Anpi a MilanoNel capoluogo lombardo, sono stati contestati anche il governo, il Pd e il suo segretario, Enrico Letta, presente al corteo. Alcune persone hanno esposto uno striscione con scritto "Cacciate Draghi servo della Ue e della Nato" mentre alcuni dimostranti hanno urlato slogan come "Servi della Nato" e "Il 25 aprile non è una ricorrenza. Fuori il Pd resistenza". I democratici hanno risposto cantando "Bella ciao"
GUARDA IL VIDEO: Pagliarulo: "Facciamo del 25 aprile un giorno di speranza""Questa è la democrazia. Rispetto quello che dicono ma siamo convinti che stiamo facendo le cose giuste", ha risposto Letta aggiungendo che "la costituzione, l'antifascismo sono casa nostra". Al segretario ha espresso solidarietà anche Giovanni Donzelli, deputato di Fratelli d'Italia, secondo qui l'episodio dimostra che la festa è stata "strumentalizzata da minoranze estreme e facinorose"
Il sindaco di Milano Beppe Sala (in foto) ha invece invitato la piazza a non dividersi sottolineando che "il 25 aprile è il nostro giorno" e che "questa è la festa della democrazia, la festa della libertà dal fascismo e dal nazismo". Durante il suo intervento dal palco, il primo cittadino ha anche detto che non devono esserci più ambiguità e che "l'Europa deve darsi una Costituzione antitotalitarista, che difenda il nostro Continente dai rischi dei poteri assoluti, in primis da quello fascista"
Tra le varie critiche mosse al Pd, c'è quella di essere un "partito guerrafondaio" perché favorevole all'aumento delle spese militari. "Niente soldi alle armi, niente tagli a scuola e sanità", hanno urlato alcuni manifestanti chiedendo anche che l'Italia esca dalla Nato. Contestazioni anche alla Brigata ebraica
Come altrove, anche a Milano alcune persone hanno scelto di sventolare la bandiera ucraina. Della guerra si è parlato anche sul palco, dove è intervenuta Irina Yarmolenko, consigliera comunale di Bucha. "Sono qui partigiana con le mie armi, il mio discorso", ha detto, aggiungendo di essere impegnata in una "guerra di informazione" e chiedendo sostegno per il suo Paese. Dario Venegoni, presidente dell'Associazione nazionale ex deportati, ha invece detto: "Anche noi abbiamo avuto le nostre Bucha. Si chiamano Fosse Ardeatine, piazzale Loreto, Sant'Anna di Stazzema"
GUARDA IL VIDEO: Landini: "25 aprile, pieno sostegno all'Ucraina"Dopo lo stop dovuto alla pandemia, sono tornate le manifestazioni anche nelle località simbolo della Resistenza e delle stragi. Il presidente della Camera, Roberto Fico, ha partecipato alla cerimonia di San Martino di Caprara, a Marzabotto, dove nel 1944 i soldati nazisti uccisero oltre 770 civili. La presidente del Senato Elisabetta Casellati si è, invece, recata a Sant'Anna di Stazzema, dove è intervenuto anche Don Ciotti. "La guerra è il fallimento della politica umana. Oltre a quella in Ucraina ce ne sono altre 33 nel mondo", ha detto
Cortei anche a Torino, Bergamo, Firenze e Cagliari. Nel capoluogo sardo sono scese in piazza circa 2.500 persone, ma una parte dei manifestanti è rimasta in coda staccandosi dal resto del gruppo per manifestare il dissenso contro l'invio di armi in Ucraina da parte dell'Italia (Nella foto: il corteo a Bergamo)
A Palermo, il corteo è partito dal giardino inglese e ha sfilato lungo via Libertà fino al Teatro Massimo. Alla manifestazione, cui ha partecipato anche il sindaco Leoluca Orlando, bandiere della pace e slogan di condanna della guerra in Ucraina e delle altre guerre
"No alla guerra. Nato giù le mani dalle armi" è una delle scritte che tenevano in mano anche alcuni dei partecipanti al corteo di Crescenzago ma proteste contro l'invio di armi ci sono state anche a Genova. "Il diritto di dissenso deve essere sempre garantito ma non è accettabile che alle celebrazioni partecipino, con fischi e insulti generalizzati, le forze anti-sistema che non si riconoscono nei valori della Repubblica fondata sulla resistenza", ha twittato il governatore ligure Giovanni Toti, il cui intervento è stato interrotto proprio da una serie di fischi
Italia Viva e +Europa hanno invece denunciato che una loro delegazione "è stata prima pesantemente insultata da altri partecipanti, poi invitata dalle forze dell'ordine ad allontanarsi". Matteo Renzi, che ha ricordato come la città sia capitale del tricolore, ha definito l'episodio "una vergogna" e si è detto convinto che "tutta la comunità civile emiliana prenderà le distanze dalla violenza verbale di questi aggressori così insulsi e pericolosi". Una dura condanna è arrivata anche da parte di Maria Elena Boschi