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Dalla gag di Striscia ai Simpson, Siri: critiche giuste, ora anche le minoranze hanno voce

Cronaca

Giulia Floris

Dopo le polemiche, i due conduttori Gerry Scotti e Michelle Hunziker hanno chiesto scusa per lo sketch in cui interpretavano dei cinesi con gli occhi a mandorla e la "L" al posto della "R". Per Simona Siri, giornalista italiana che vive a New York, è giusto indignarsi: "Prima si rideva di tante cose, ma si offendeva comunque senza saperlo, ora gli offesi hanno più visibilità e voce". Di questi giorni anche le scuse del doppiatore di Apu, celebre personaggio dei Simpson, accusato di offrire un'immagine stereotipata degli indiani

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L'OPINIONE DI NATALIA ASPESI: "POLEMICHE SCIOCCHE"

Lo sketch comico di Striscia la notizia, con Gerry Scotti e Michelle Hunziker che imitano i cinesi (con tanto di occhi a mandorla e la L al posto della R), ha scatenato moltissime polemiche e portato i due a scusarsi, assicurando di non voler offendere nessuno. Di queste ore anche la notizia che Hank Azaria, il doppiatore del personaggio indiano dei Simpson Apu, si è scusato con tutti gli indiani per quella figura stereotipata e caricaturale.  Due esempi che riaccendono un dibattito attuale, tra chi vede in episodi simili un eccesso di politicamente corretto e chi il segno di una nuova sensibilità.

“Prima si offendeva comunque, ora gli offesi hanno voce”

 Simona Siri giornalista e scrittrice italiana che vive a New York non ha dubbi: “Prima si rideva di tante cose: si offendeva comunque senza saperlo, perché la parte offesa non aveva voce. Ora gli offesi hanno più visibilità e voce”. “Una volta – continua - si scherzava anche sui disabili, si usava ‘mongoloide’ come un insulto, oggi nessuno lo direbbe mai”. Da questo punto di vista, per Simona Siri, gli Stati Uniti sono molto più avanti dell’Italia: “In America la società è multirazziale ci sono persone appartenenti alle minoranze che occupano posizioni di potere, come ad esempio Kamala Harris. L’Italia su questo è indietro, le cose cambiano quando le minoranze diventano parte integrante della società”. Per la giornalista “lo sforzo che bisognerebbe fare è dare voce a queste persone, sentire cosa pensano i cinesi di quello sketch". E ricorda: "Dopo il caso di George Floyd nelle tv americane sono arrivati molti più commentatori e anchor di colore”.

 

“In una società multirazziale si ride in modo diverso”

Per Simona Siri, questa nuova attenzione non porta alcun rischio di eccessi: “Quelli che dicono che non si può più dire niente intendono 'noi bianchi non possiamo dire più niente’. E’ vero, forse possiamo dire meno cose ma altri possono dirne molte di più, così funziona una società multirazziale, si ride in modo diverso ma c’è una pluralità di punti di vista”.

Simona Siri