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Covid, Locatelli a Sky TG24: "Possibile richiamo del vaccino Pfizer a 42 giorni"

Cronaca

Il presidente del Consiglio Superiore di Sanità a "Buongiorno" spiega che è possibile "allungare l'intervallo della seconda dose", permettendo così di "aumentare il numero di persone che possono ricevere la prima". L'attuazione pratica spetta al ministero della Salute. E sulle parole di Draghi contro "chi salta la fila": "Messaggio forte per fare appello allo spirito civico di ognuno"

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“Ci sono dati che indicano che è possibile allungare l’intervallo da 21 a 42 giorni" del richiamo per il vaccino Pfizer "senza perdere l’efficacia della copertura vaccinale. A dirlo, su Sky TG24, è il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli. "Questo consente di incrementare il numero delle persone che possono ricevere la prima dose”. Locatelli ha precisato: “C’è questo tipo di indicazione, poi l’attuazione pratica spetta al ministero della Salute, però i presupposti immunologici e biologici ci sono tutti”. Sui dati epidemiologici, poi, Locatelli ha spiegato che "l'indice Rt è in miglioramento, e alcune Regioni passeranno in zona arancione" (COVID, GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE).

"Su piano vaccini nessuna svista, priorità ai più fragili"

Sul piano vaccinale Locatelli ha affermato che "non c’è stata una svista in termini di priorità” delle vaccinazioni “perché si è già data la priorità agli 80enni ospiti della Rsa e ai fragili, poi il criterio dell’età era già previsto”. E facendo riferimento all’attacco di Draghi durante la conferenza stampa di ieri a chi “salta la fila” delle vaccinazioni a danno dei più fragili, Locatelli ha spiegato: “Il messaggio forte del presidente Draghi è di fare appello alla sensibilità, alla coscienza e allo spirito civico di ognuno per dare la priorità a chi rischia di più"

"Dati incoraggianti su alcune Regioni"

Campania, Lombardia, Puglia e Toscana potrebbero passare in arancione? “Indubitabilmente alcune regioni passeranno dal rosso all'arancione", ha risposto Locatelli. "Le regioni citate hanno certamente indicatori epidemici che di fatto incoraggiano in questa direzione. Ricordiamo come principio generale – ha aggiunto poi - che adesso teniamo conto oltre che del Rt anche dell'incidenza cumulativa a 7 giorni e una regione deve averla inferiore al valore di a 250 per poter passare in una fascia da rosso ad arancione” (VIDEO).

"Contagi calati del 40%"

Locatelli si è soffermato poi sul calo dei contagi (VIDEO): "L'indice Rt “è in ulteriore miglioramento. È indubitabile che abbiamo avuto una riduzione significativa nel numero dei contagiati. Rispetto alla metà del mese di marzo, possiamo dire che siamo scesi del 40% più o meno, e tutto questo  indica l'efficacia delle misure", ha detto il presidente del Css. "Il difficile equilibrismo è quello di cercare di mantenere sotto controllo la curva epidemica, andando a incrementare il numero delle vaccinazioni e cercando di attenuare tutti quelli che sono i riverberi, in termini di crisi economica e sociale".

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"Determinazione per il ritorno a scuola"

Soffermandosi sulla scuola, Locatelli ha spiegato: “È chiara la priorità che è stata data alla scuola, gli effetti negativi della chiusura non si possono negare”. E ha sottolineato: “C’è una determinazione a riaprire ad almeno il 50% in zona arancione anche per le superiori” (VIDEO).

"Seconda dose sempre con AstraZeneca per chi ha già avuto la prima"

Tornando poi su AstraZeneca, il presidente ha confermato che la “seconda dose” per chi ha già avuto la prima con questo vaccino “sarà sempre con AstraZeneca, assolutamente sì, i dati ci dicono che le complicanze si sono avute dopo la prima dose. Se poi avremo dati differenti rimoduleremo la scelta, ma in questo motivo non c’è assolutamente ragione di farlo”. Locatelli ha sottolineato che “nel Regno Unito alla fine di gennaio c’erano più di 1.600 morti al giorno, ormai sono diversi giorni che sono dell’ordine di poche decine e lì è stato soprattutto utilizzato il vaccino di AstraZeneca”.

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