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Sciopero rider, venerdì 26 marzo stop alle consegne in 30 città

Cronaca
©Ansa

Gli addetti alle consegne delle piattaforme del food delivery si fermano in varie città italiane, da Milano fino a Caserta. La protesta è appoggiata anche dal sindacato conferderale. Lo sfogo: “Siamo stanchi di lavorare per 3 euro a consegna a cottimo”

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“Siamo stanchi di di lavorare per 3 euro a consegna a cottimo, vogliamo farci sentire dalle piattaforme e dalle istituzioni, tanto più che stiamo svolgendo un lavoro di utilità pubblica in questa fase di pandemia”. Così Tommaso Falchi della rete RiderXidiritti a Bologna ha motivato lo sciopero dei rider del 26 marzo. Gli addetti alle consegne delle piattaforme delle food delivery, da Glovo a Deliveroo, si fermano per una giornata di mobilitazione su tutto il territorio nazionale. Si tratta di uno sciopero dei fattorini che coinvolgerà circa 30 città.

Lo sciopero dei rider

Per il momento hanno aderito metropoli e città più piccole tra cui Milano, Roma, Bologna, Torino, Messina, Padova, Firenze, Napoli, Palermo, Rieti, Pescara, Reggio Emilia, Mantova, Brindisi, Trieste, Civitanova Marche, Genova, Carpi, Caserta. Nel capoluogo lombardo i rider si riuniranno alle 11.30 in piazza XXIV maggio e non effettueranno le consegne del pranzo. A Bologna, invece, i fattorini si fermano per le consegne della cena. Lo sciopero è appoggiato anche dal sindacato confederale.

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La richiesta ai cittadini

Falchi di RiderXiDiritti, come riporta il Corriere della Sera, ha chiesto anche ai consumatori “il 26 di supportare la nostra protesta e non fare ordini”. Il portavoce della Rete di Milano, Angelo Avelli, ha spiegato invece che “il contratto firmato da Assodelivery con Ugl non ci tutela, chiediamo che al ministero del lavoro si imposti un confronto al più presto sui diritti”.

Il protocollo dei sindacati e di Assodelivery

Intanto il 24 marzo i sindacati ed Assodelivery hanno sottoscritto un Protocollo Quadro Sperimentale per la legalità, contro il caporalato, l'intermediazione illecita e lo sfruttamento lavorativo nel settore del food delivery. L'accordo, siglato alla presenza del ministro del Lavoro, Andrea Orlando, viene definito dai rappresentanti di Riders Union Bologna "importante perché sancisce un primo passo verso il riconoscimento dei diritti dei rider, un punto di inizio" dal quale partire "per avere tutele e avere garantite adeguate condizioni di lavoro". L'associazione tuttavia ha deciso di non cancellare lo sciopero dei rider di venerdì 26 marzo. Nel protocollo, spiegano Cgil Cisl e Uil, è previsto l'impegno delle aziende aderenti ad Assodelivery ad adottare un modello organizzativo idoneo a prevenire comportamenti scorretti all'interno di un'azienda e l'impegno delle piattaforme a non ricorrere ad aziende terze, almeno fino a quando non verrà creato un apposito albo delle stesse piattaforme. Inoltre si prevede la costituzione di un Organismo di Garanzia il cui compito sarà di vigilare in posizione di terzietà sulle dinamiche lavorative dei rider e riportare eventuali specifiche segnalazioni alla Procura della Repubblica.

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