Scuola, il chiarimento del Ministero: "Solo i disabili possono frequentare in presenza"
CronacaIl ministero dell'Istruzione chiarisce i dubbi sorti su chi avesse diritto o meno alla didattica in classe dopo l'entrata in vigore dell'ultimo Dpcm. In una nota si spiega che i figli dei cosiddetti lavoratori essenziali non sono contemplati. Le uniche eccezioni nelle zone in cui sono chiuse le scuole sono gli alunni disabili, quelli con bisogni educativi speciali, e i laboratori
Niente lezioni in presenza in classe per i figli di chi lavora nei servizi essenziali, possono tornare a scuola solo alunni con disabilità e alunni con bisogni educativi speciali. È arrivato il chiarimento del ministero dell’Istruzione alla richiesta del presidente del Piemonte Alberto Cirio a nome anche degli altri governatori. Non sono contemplati, nella possibilità di andare a scuola, nemmeno i figli degli operatori sanitari, che in un primo momento sembravano avere il diritto a frequentare in presenza (COVID, AGGIORNAMENTI - SPECIALE).
La vicenda
In una circolare del 4 marzo si faceva riferimento alla possibilità di frequentare in presenza per i figli di lavoratori di categorie ritenute essenziali. Il fraintendimento era nato proprio perché in assenza di un elenco che identificasse le categorie ritenute essenziali si era preso come riferimento l'unico documento che identificava attraverso i codici Ateco quelle categorie di lavoratori che già nel marzo dell'anno scorso, durante il lockdown, erano ritenute professioni essenziali. Si trattava però di un elenco con oltre 90 professioni. I presidi avevano calcolato che molte classi rischiavano di avere anche l'80% dei bambini in presenza. E così il presidente del Piemonte Cirio aveva chiesto delucidazioni al Ministero. Il Dpcm del 2 marzo, comunica il Ministero, prevede la possibilità di frequenze in presenza solo per gli studenti disabili e per le attività di laboratorio. Non è contemplata tale possibilità per i figli dei lavoratori di servizi essenziali, richiamati dalla circolare del 4 marzo.