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Coronavirus, da Varese arriva il test rapido per sapere se si è positivi. VIDEO

Cronaca

Il sistema analizza la saliva ed è stato messo a punto dall'Università dell'Insubria, in collaborazione con l'Asst Sette Laghi di Varese. Dà il risultato in 5 minuti e ha un'attendibilità del 90%. Per il prototipo e la seconda validazione, servirà ancora un mese, poi il test potrà essere commercializzato

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Servono 5 minuti per sapere se si è positivi o meno al Covid-19. Lo dimostra il test rapido che utilizza la saliva e che è stato messo a punto dall'Università dell'Insubria, in collaborazione con l'Asst Sette Laghi di Varese e ha un'attendibilità del 90%. Per il prototipo e la seconda validazione, servirà ancora un mese, poi il test potrà essere commercializzato (GLI AGGIORNAMENTI SUL CORONAVIRUS IN DIRETTA - LO SPECIALE - LE FOTO SIMBOLO - I NUMERI IN ITALIA)

Come funziona il test

Al momento “c’è una metodica di laboratorio che abbiamo validato, una volta che abbiamo dimostrato che è validata, la stiamo trasferendo a un'azienda che produrrà un prototipo industriale”, spiega a Sky Tg24 Lorenzo Azzi, ricercatore nel campo delle malattie odontostomatologiche. A quel punto, il processo sarà molto più semplice di come è ora. Il campione di saliva “si prenderà con una pipetta, come con il sierologico quando ci si punge il dito, e si metterà su una striscetta”, spiega Azzi. “La saliva, poi, scorrerà lungo questa striscia e si dovranno formare delle bande colorate, se se ne forma una vuol dire che è negativa, se se ne formano due vuol dire che è positiva”. Trascorsi 5 minuti, c'è il risultato.

Test non sostituisce tampone

Il test “nasce con una finalità di essere un test di screening di primo livello, non ha assolutamente intenzione di sostituire il tampone nasofaringeo o gli altri test diagnostici che si basano sulle metodiche molecolari, ha il compito, invece, di andare a identificare i soggetti che possono essere portatori del virus, ma in maniera asintomatica e che non sarebbero magari mai andati a farsi fare un tampone”, sottolinea ancora Azzi. Il test è estremamente preciso. Durante la sperimentazione, in alcuni casi, ha rilevato positività dove i tamponi avevano invece dato esito negativo. Ci sono stati dei casi in cui “i pazienti sicuramente Covid positivi però avevano il tampone ripetutamente negativo, ma il virus presente nella saliva”, spiega Andreina Baj, ricercatrice di microbiologia e virologia, all’Università dell’Insubria. “A questo punto, abbiamo rilevato la presenza del virus sia con tecniche di tipo molecolare sia con il test rapido che sono stati concordi nel rilevare il virus nella saliva, anche se non era presente nel tampone”, aggiunge.

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