Rigopiano, indagini chiuse: 25 sotto inchiesta, sette reati ipotizzati

Cronaca
L'hotel Rigopiano travolto dalla valanga (Foto d'Archivio Ansa)

I carabinieri di Pescara stanno notificando la chiusura delle indagini a 24 persone e a una società, che devono rispondere a vario titolo di diversi reati per la tragedia dell’hotel nella quale morirono 29 persone a causa di una valanga

La Procura di Pescara ha concluso le indagini per la tragedia dell’hotel Rigopiano, nella quale morirono 29 persone a causa di una valanga che travolse il resort. L'avviso, notificato dai carabinieri forestali del Comando Provinciale di Pescara, vede le persone coinvolte nell'inchiesta scendere da 40 a 25. Sono sette i reati ipotizzati: disastro colposo, lesioni plurime colpose, omicidio plurimo colposo, falso ideologico, abuso edilizio, omissione d'atti d'ufficio, abuso in atti d'ufficio. A questi si aggiungono altri vari reati ambientali. 

Numerose le archiviazioni

Restano indagati l'ex prefetto di Pescara, il presidente della Provincia di Pescara, il sindaco di Farindola, alcuni tra i direttori e i dirigenti del dipartimento di Protezione civile, ma anche tecnici comunali, dirigenti, imprenditori e direttori a vario titolo di aziende e società coinvolte. Verrà chiesta invece l'archiviazione per le posizioni dei tre ex presidenti della giunta regionale abruzzese ma anche per gli assessori che si sono succeduti nella delega alla Protezione civile, per l'ex vice presidente della Regione Abruzzo, l'ex direttore generale della Regione Abruzzo e altre persone coinvolte. Tra queste anche la funzionaria della Prefettura di Pescara diventata nota perché subito dopo l'allarme lanciato telefonicamente dal ristoratore Quintino Marcella, non credendo alla richiesta d'aiuto, affermò che "la madre degli imbecilli è sempre incinta".

Procura: "L'hotel andava chiuso in inverno"

Intanto, in base a quanto emerso dal dispositivo di chiusura delle indagini, la Procura conferma che l'hotel era stato costruito su un sito storico di valanga e che l'assenza della Clpv (Carta di localizzazione delle probabili valanghe) è alla base della tragedia: se tutto fosse stato in regola l'hotel sarebbe dovuto stare chiuso almeno durante la stagione nevosa. "L'assenza della carta di Localizzazione del pericolo da Valanga (...) laddove emanata avrebbe di necessità individuato nella località stessa in Comune di Farindola un sito esposto a tale pericolo, ha fatto sì che le opere già realizzate dell'Hotel Rigopiano a seguito dei permessi di costruire (...) non siano state segnalate dal locale sindaco. Tali informazioni - si legge nel dispositivo - avrebbero determinato l'immediata sospensione di ogni utilizzo nella stagione invernale". 

Pm: Comune doveva impedire costruzione hotel

Inoltre è emerso che il Comune di Farindola non avrebbe dovuto rilasciare i permessi edilizi per l'hotel di Rigopiano. Lo si legge nei capi d'imputazione che riguardano dirigenti e politici del Comune: il Piano Emergenze del Comune era "totalmente silente in punto di pericolo di valanghe". Se il Comune avesse adottato un nuovo PRG che avesse individuato nella località di Rigopiano un sito esposto a forte pericolo di valanghe, "non sarebbe stato possibile rilasciare i permessi edilizi con conseguente impossibilità edificatoria".

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