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Incidenti ferroviari, i precedenti in Italia sulle tratte locali

Cronaca
Una delle prime immagini del deragliamento di Pioltello (Ansa)

Dalla tragedia di Monza del 1960 al disastro tra Andria e Corato del 2016. Sono almeno 15 gli episodi che, dal secondo dopoguerra, hanno causato morti sui treni a breve percorrenza nel nostro Paese. AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE

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Il deragliamento del convoglio Trenord a Pioltello è solo l'ultimo di una lunga serie di tragedie ferroviarie che hanno colpito l'Italia dal secondo dopoguerra. Sono stati oltre 500 i morti provocati da 47 incidenti tra deragliamenti, esplosioni e scontri frontali che hanno riguardato i nostri treni. Di questi, molti erano treni regionali impiegati in tratte locali riservate al trasporto di persone, quasi sempre lavoratori pendolari.

Gli incidenti negli anni Sessanta

Il primo incidente ferroviario del dopoguerra su una tratta locale avvenne a Monza il 5 gennaio 1960, quando il deragliamento del treno 341 Monza-Milano, provocò la morte di 15 persone e il ferimento di altre 124. Poco più di due mesi dopo, l'11 marzo, sulla ferrovia delle Dolomiti, un treno partito da Cortina verso Calalzo deragliò all'altezza di Acquabona a causa della rottura di una boccola del bagagliaio: nell'incidente morirono 2 persone e ne rimasero ferite 27. Furono ben 71 i morti, e 28 feriti, nella tragedia della Fiumarella del 23 dicembre 1961 quando il treno Cosenza-Catanzaro deragliò all'altezza di Soveria Mannelli a causa della rottura del gancio di trazione, precipitando in un torrente dopo un volo di 40 metri. Gli anni Sessanta si chiusero con l'incidente di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) del 15 giugno 1969; in quell'occasione fu l'errore umano del capostazione che provocò lo scontro frontale tra un treno passeggeri proveniente da Palermo e un treno merci partito da Messina. Il bilancio fu di sette vittime.

Gli incidenti negli anni Settanta e Ottanta

Il 22 luglio 1972 fu il giorno dell'incidente dei Cappuccini, dal nome della Galleria in cui si verificò lo scontro frontale tra due treni della Cumana (Napoli-Pozzuoli): le vittime furono 7, decine i feriti. Sette anni dopo, il 10 luglio 1979, ancora in provincia di Napoli, a Cercola, un nuovo scontro frontale tra due convogli della Circumvesuviana causò la morte di 14 persone e il ferimento di altre 70. Il 24 maggio 1985 il treno locale Cuneo-Ventimiglia fu coinvolto in uno scontro all'altezza della stazione di Robilante con un altro convoglio in corsa di prova: nell'incidente morirono 5 persone. Fu di 8 morti e oltre 20 feriti, invece, il bilancio dell'incidente di San Severo (Foggia) avvenuto il 3 aprile 1989 a causa del deragliamento di un treno locale proveniente da Bari. Il 16 novembre di quello stesso anno si verificò la tragedia di Crotone, causata dallo scontro tra un treno proveniente da Catanzaro e diretto a Taranto e un altro di collegamento fra Cariati e Catanzaro Lido: nell'impatto morirono 12 persone.

Gli incidenti negli anni Novanta

Nel decennio successivo si contarono in Italia altri quattro gravi incidenti riguardanti treni locali. Il primo fu quello di Frattamaggiore (Napoli) del 21 ottobre 1991, quando il deragliamento di una vettura della Ferrovia Alifana causò 1 morto e 40 feriti. Il 27 gennaio dell'anno seguente uno scontro fra due treni di pendolari a Ciampino provocò la morte di 6 persone e il ferimento di altre 150. Il 12 maggio due convogli carichi di studenti e pendolari, si scontrarono frontalmente sulla linea ferroviaria Arezzo-Sinalunga, all'altezza di Badia al Pino, causando 3 morti e 75 feriti. Fu di sette vittime, infine, il bilancio dello scontro frontale che il 10 giugno 1992 coinvolse due treni passeggeri nella stazione di Caluso (Torino).

Gli ultimi incidenti

Sono stati principalmente tre gli incidenti che hanno coinvolto treni locali italiani negli ultimi anni in Italia: quello di Bortigali (Nuoro), quello di Laces (Bolzano) e quello verificatosi nel 2016 tra Andria e Corato (BT). Il primo ebbe luogo il 15 giugno 2007 in Sardegna, sulla linea a scartamento ridotto e a binario unico fra Nuoro e Macomer. La mancata segnalazione dell'incrocio fra i due treni portò a uno scontro frontale che uccise tre persone, ferendone altre otto. Il secondo è accaduto il 12 aprile del 2010 sulla ferrovia della Val Venosta, fra le stazioni di Laces e Castelbello. Qui una frana di 400 m³ di terra, larga una decina di metri, investì il treno regionale 108 della Sad. Il convoglio cadde in una vallata e si incastrò negli alberi: nell'impatto morirono 9 persone e ne rimasero ferite 28. Il secondo incidente, del 12 luglio 2016, ha coinvolto due treni della società Ferrotramviaria che si sono scontrati frontalmente lungo la ferrovia Bari-Barletta, tra le città di Andria e Corato. L'incidente, causato da errori nella gestione del traffico sulla linea a binario unico, provocò la morte di 23 persone e il ferimento di altre 50.