Furbetti del cartellino, sospesi due medici a Gorizia

Cronaca
Immagine d'archivio

Sfruttando un'uscita di sicurezza due sanitari dell'ospedale della città friulana lasciavano il proprio posto di lavoro per fare shopping o andare nel proprio studio privato. 55 arresti anche a Napoli

Nel giorno in cui a Napoli i carabinieri hanno eseguito 55 ordinanze di custodia cautelare per i casi di assenteismo all'ospedale Loreto Mare, emerge un caso di furbetti del cartellino anche a Gorizia. Due medici dell'ospedale friulano sono stati sospesi per un anno dal gip Rossella Miele al termine di indagini svolte dal Comando provinciale di Gorizia della Guardia di Finanza.

 

Sfruttavano un'uscita di sicurezza - I due si allontanavano dal proprio posto di lavoro sfruttando un'uscita di sicurezza nelle cui vicinanze avevano parcheggiato le proprie auto. Una volta fuori andavano in banca, al ristorante, a fare shopping o addirittura nel proprio studio privato, prima di rientrare al proprio posto di lavoro sfruttando la stessa uscita di sicurezza. 

 

Indagati per truffa aggravata - I due medici, in servizio nell'Azienda per Assistenza Sanitaria n. 2 "Bassa Friulana Isontina", sono indagati per truffa aggravata ai danni dello Stato e falsa attestazione di servizio. Saranno inoltre segnalati alla Corte dei Conti di Trieste per danno erariale per i compensi percepiti per i periodi per i quali le Fiamme Gialle hanno accertato la mancata prestazione lavorativa, oltre che per i danni d'immagine e per quelli derivanti dai disservizi causati all'ospedale di Gorizia a causa delle continue assenze.

 

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Assenteismo all'insaputa dei colleghi - I due medici - ai quali la misura cautelare della sospensione dal servizio, insieme a quella dell'interdizione da ogni attività a esso inerente, è stata notificata ieri - per mesi si sono allontanati dall'ospedale all'insaputa del Direttore sanitario, all'insaputa dei colleghi e degli infermieri. Della misura cautelare è stata informata La Direzione Generale dell'Ass che ha contribuito ad avviare gli accertamenti e ha collaborato con la Guardia di Finanza durante le indagini, denominate "Tempo libero". Fra gli episodi accertati dalle Fiamme Gialle ci sono anche quelli in cui uno dei due medici attestava la presenza in servizio del collega "strisciando" per suo conto il badge. 

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