In Pianura Padana si respira davvero l'aria peggiore d'Europa?

Dieci sulle venti città con l’aria più inquinata d’Europa sono italiane. Questi i dati dell’ultimo aggiornamento dell’Agenzia europea dell'ambiente, che ha misurato la quantità di polveri sottili presenti nell’aria tra il 2022 e il 2023. Cremona, Vicenza, Padova, Venezia e Piacenza occupano dalla terza alla settima posizione, con una concentrazione di particolato fine ampiamente superiore a 20 microgrammi per metro cubo d'aria - il limite raccomandato dall’OMS è di 5 μg/m3. Torino, Bergamo, Brescia e Treviso superano di poco i 20 μg/m3 di PM2,5 nell’aria e si piazzano tra l'undicesima e la tredicesima posizione. Milano, di poco sotto i 20 μg/m3, è l’ultima città italiana della top-20, al diciannovesimo posto. Persa anche la sfida tra capitali In tutte queste città la qualità dell’aria è considerata “scarsa”, mentre nelle città italiane dove si respira meglio, ovvero Sassari , Livorno , Savona , Battipaglia , Siracusa , è “discreta” e supera comunque i limiti consigliati dall’OMS. Roma si trova al 269esimo posto, con 12,8 μg/m3. In confronto, le altre grandi capitali europee fanno tutte meglio: Madrid è 129esima con 8,9 μg/m3, Bruxelles 172esima con 9,8 μg/m3, Parigi 199esima con 10,5 μg/m3 e Berlino 217esima con 11 μg/m3. Cos'è il particolato PM2,5? Il particolato fine è emesso principalmente dagli impianti di produzione di energia, industrie o veicoli, ed è una combinazione di particelle solide e liquide molto piccole. È una tra le sostanze più dannose tra quelle che inquinano l’aria e diversi studi la collegano a malattie o decessi causati da patologie cardiache o polmonari. Il PM2,5 è un particolato molto sottile e per questo può penetrare negli alveoli polmonari, quindi entrare nel sangue. Per fare un paragone, il PM10, un altro particolato, meno sottile ma comunque dannoso per la salute, si ferma nei bronchi e nelle vie respiratorie superiori. Secondo l’Agenzia europea dell'ambiente, tra il 2005 e il 2021 il numero di decessi nell’UE attribuibili al particolato fine PM2,5 è diminuito del 41%. Ma l’inquinamento atmosferico continua a rappresentare il principale rischio ambientale per la salute degli europei e nel 2021 almeno 253.000 persone sarebbero morte nella sola Unione europea a causa dell’esposizione a valori di particolato fine PM2,5 superiori a quelli raccomandati dall’OMS. La Pianura Padana una delle aree più inquinate d'Europa Per via della sua conformazione geografica e la forte concentrazione di città e industrie, con le montagne che la circondano intrappolando l'inquinamento, la Pianura Padana è una delle zone più inquinate d’Europa. Come abbiamo visto, infatti, la stragrande maggioranza delle città italiane con la qualità dell’aria peggiore si concentrano in Veneto, Lombardia e Piemonte. Secondo una direttiva europea approvata all’inizio dell’anno, i valori limite annuali per il particolato fine PM2,5 dovranno essere più che dimezzati entro il 2030, passando da 25 µg/m³ a 10 µg/m³. In questo modo, l’Ue intende avvicinare i limiti consentiti sul suo territorio ai valori raccomandati dall’OMS. Ma l’Italia settentrionale, proprio per via della sua conformazione geografica e l’impatto di quest’ultima sull’efficacia delle misure per la diminuzione dell’inquinamento atmosferico, ha ottenuto una proroga di 10 anni: avrà quindi tempo fino al 2040 per adeguarsi ai nuovi limiti europei.