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Caldo in Europa, 176 mila morti ogni anno: l'allarme dell'Oms

Ambiente
©IPA/Fotogramma

Dal 2020 si sono susseguiti i tre anni più caldi mai registrati in tutta la regione. Per l'afa estrema si contano 176.040 decessi l'anno tra il 2000 e il 2019  

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Europa sempre più calda. Il nostro continente è quello che registra il riscaldamento più rapido tra le sei regioni dell'Organizzazione mondiale della sanità, con temperature che aumentano a circa il doppio del tasso medio globale. Dal 2020 si sono susseguiti i tre anni più caldi mai registrati in tutta la regione, e gli abitanti stanno pagando il prezzo più alto. Si contano 176.040 decessi l'anno tra il 2000 e il 2019 per il caldo estremo, il 36% delle morti per effetto dell'aumento delle temperature in tutto il mondo, pari a 489mila. A lanciare l'allarme è il direttore dell'Oms Europa, Hans Kluge, a pochi giorni dall'appello del segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ad agire contro la crisi climatica.

Quattro aree su cui intervenire

Quattro le aree critiche di intervento, evidenziate da Guterres: prendersi cura dei soggetti fragili, proteggere i lavoratori, aumentare la resilienza delle economie e delle società e limitare l'aumento della temperatura globale a 1,5° C. "Ciò non potrebbe essere più rilevante per la regione europea - sottolinea Kluge - dove negli ultimi 20 anni si è verificato un aumento del 30% della mortalità correlata al caldo, con un aumento dei decessi in quasi tutti i Paesi della regione in cui è in atto il monitoraggio". Lo stress da calore estremo è "la principale causa di morte legata al clima nella regione - rimarca - Le temperature estreme aggravano le condizioni croniche, come malattie cardiovascolari, respiratorie e cerebro-vascolari, peggiorano la salute mentale e i disturbi legati al diabete".

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Verso linee guida aggiornate dell'Oms

Le ondate di calore sempre più frequenti sono "un problema soprattutto per gli anziani, in particolare per quelli che vivono soli, e anche per le donne incinte". Il direttore dell'Oms Europa ricorda che "gli effetti negativi sulla salute del surriscaldamento climatico sono in gran parte prevenibili attraverso buone pratiche di sanità pubblica: se saremo meglio preparati per una regione europea più calda, salveremo molte vite, ora e in futuro", chiosa Kluge annunciando che "l'Oms Europa, attraverso il nostro Centro europeo per l'ambiente e la salute, sta attualmente sviluppando una seconda edizione aggiornata delle linee guida per l'elaborazione di piani d'azione contro il caldo. Ciò fornirà un punto di riferimento basato sull'evidenza per i governi nazionali e locali per mettere a punto o aggiornare i propri piani. Dobbiamo rafforzare l’azione coordinata per proteggere la nostra salute dall’impatto più diretto e letale del cambiamento climatico".

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